Ultimo aggiornamento 24 aprile 2018 14:23
03 Gen 2018 Redazione DentalAcademy Conservativa, Letteratura Internazionale 0
L’idea di ricorrere a infiltrazioni di resina per restaurare lo smalto decalcificato è stata sviluppata fin dagli anni Settanta e sono stati utilizzati i materiali resinosi a bassa viscosità, come sigillanti e adesivi. Ma è solo molti anni dopo che lo sviluppo di composti con un più elevato coefficiente di penetrazione – le resine infiltranti – ha portato a un’espansione dell’utilizzo clinico, sia per tentare di impedire lo sviluppo di carie che per mascherare i difetti dello smalto.
Una revisione della letteratura, pubblicata sul Journal of Dentistry a cura di un team di ricercatori brasiliani, non ha trovato forti evidenze a supporto di questa tecnica, anche perché è di diffusione recente; il numero di studi clinici è dunque limitato, ma ha mostrato che l’uso di infiltranti ha una certa efficacia nel mascherare, parzialmente o totalmente, le decolorazioni dello smalto: il termine “promettente” è stato ripetutamente utilizzato dagli autori.
Le lesioni maggiormente riportate negli studi effettuati finora sono quelle a macchia bianca che si possono manifestare nei pazienti ortodontici che portano apparecchi fissi. L’azione della saliva e di agenti specifici, tipicamente a base di calcio e di fluoro, può produrre una remineralizazione, ma difficilmente porta a un completo ripristino estetico e tipicamente rimangono macchie biancastre. Negli studi individuati dagli autori della revisione su questo particolare tipo di macchie, si è avuta un’alta percentuale di parziale o completo mascheramento ottenuto con le resine infiltranti, con significative differenze tra il prima e il dopo trattamento, sia in termini di riduzione dell’area delle macchie che dell’alterazione del colore. Confrontate con prodotti remineralizzanti, le resine hanno comportato risultati estetici migliori.
Le infiltrazioni di resine sono state impiegate anche per trattare i difetti di sviluppo dello smalto. Nonostante alcuni outcome promettenti, è stata riportata un’efficacia di mascheramento inferiore rispetto alle macchie associate agli apparecchi ortodontici. I ricercatori brasiliani ipotizzano che questo possa essere dovuto alle differenze istopatologiche e alle diverse forme topografiche delle lesioni.
Gli studi rilevano che l’effetto di mascheramento prodotto dalle resine infiltranti è osservabile immediatamente dopo il trattamento, a causa della rapida penetrazione nello smalto del materiale a bassa viscosità. Molto meno è stato documentato riguardo alla durata dei risultati; qualche lavoro, pur effettuato su campioni ridotti, ha riportato che l’effetto estetico si è mantenuto a sei mesi e a un anno dall’applicazione degli infiltranti, mentre non appaiono ancora disponibili studi con follow-up più lunghi.
Giampiero Pilat
Giornalista Italian Dental Journal
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