«I medici dovrebbero prestare attenzione alle allergie alimentari, essere consapevoli dei rischi che comportano per la salute dei pazienti e includere domande su questo argomento nella raccolta della storia clinica, per effettuare una selezione attenta e consapevole dei prodotti da utilizzare». Sono le conclusioni di uno studio pubblicato su Science Reports che riguarda in primo luogo gli odontoiatri.
«La conoscenza della composizione dei prodotti per l’igiene e i trattamenti orali e del loro adattamento alle condizioni fisiopatologiche dei pazienti è fondamentale per un trattamento sicuro ed efficace» affermano gli autori, ricercatori dell’Instituto Universitário Egas Moniz di Monte de Caparica, in Portogallo, che hanno fatto un’indagine per accertare la presenza di allergeni alimentari nei prodotti utilizzati in odontoiatria, attraverso un esame delle etichette.
L’attuale approccio alla gestione delle allergie si basa in gran parte sulla prevenzione delle reazioni. Per la verità, le segnalazioni di reazioni avverse sono rare, ma la cavità orale è continuamente esposta a un ampio spettro di antigeni, presenti in diversi materiali dentali, prodotti per l’igiene orale, medicinali e alimenti. Numerosi allergeni alimentari sono stati introdotti nell’industria dell’igiene orale per migliorarne le proprietà e fornire il miglior trattamento possibile. Anche piccole dosi di queste molecole possono essere sufficienti a scatenare reazioni allergiche nei pazienti più sensibili, il che rende la conoscenza della composizione dei prodotti estremamente importante per garantire la sicurezza.
Lo studio portoghese si è focalizzato in particolare sulla presenza di latticini (come proteine del latte vaccino e lattosio), cereali (glutine, soia e avena), frutta, noci, spezie, crostacei e additivi, tanto nei prodotti di igiene orale per utilizzo diretto da parte dei pazienti che in quelli destinati a impiego professionale negli studi dentistici.
L’indagine ha rivelato una prevalenza del 46,3% di possibili allergeni alimentari (179 dei 387 prodotti esaminati). La maggior parte dei campioni (81%) conteneva un solo allergene alimentare. Tuttavia, tra i dentifrici analizzati, ne spiccava uno in cui sono stati individuati ben cinque allergeni.
La presenza di allergeni alimentari come eccipienti risulta comune sia nei prodotti per uso domiciliare che in quelli dello studio dentistico. Nella prima categoria, sono predominanti nei dentifrici, nelle gomme da masticare e nelle cere ortodontiche; nei prodotti per uso professionale sono frequenti in creme topiche, vernici al fluoro, alginati, dentifrici profilattici e guanti.
Va notato che l’assenza di riferimenti ad allergeni alimentari nell’elenco degli eccipienti non elimina la possibilità della loro presenza. «Poiché le allergie alimentari possono verificarsi a causa di informazioni errate o della mancanza di etichettatura nell’elenco degli allergeni – scrivono gli autori della revisione – i produttori dovrebbero essere più rigorosi nel dichiarare gli allergeni sull’etichettatura dei prodotti per evitare reazioni avverse e potenzialmente pericolose e salvaguardare la salute dei consumatori».
Renato Torlaschi
Giornalista Italian Dental Journal