Un regolamento europeo norma l’uso dell’amalgama in tutti i Paesi membri: tra meno di un anno, stop al suo utilizzo nei pazienti più vulnerabili. L’obiettivo di lungo periodo è l’eliminazione dell’amalgama entro il 2030
A partire dal 1° luglio del 2018 l’utilizzo dell’amalgama dentale sarà vietato nei trattamenti dei denti decidui, dei minori sotto i 15 anni e delle donne in gravidanza o nel periodo di allattamento, a meno che sussistano specifiche esigenze mediche. È uno dei passaggi più significativi del regolamento pubblicato in maggio dall’Unione europea riguardo all’uso, allo stoccaggio, al commercio e alla gestione dei rifiuti di mercurio (Regolamento Ue 2017/852), con l’obiettivo dichiarato «di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente dalle emissioni e dai rilasci antropogenici» dei composti che lo contengono. Come tutti i regolamenti europei, esso è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in tutti gli Stati membri. Le norme contenute in un regolamento, infatti, entrano in vigore e cominciano a produrre direttamente i loro effetti giuridici, senza bisogno di misure di recepimento da parte degli Stati membri nel loro ordinamento giuridico interno.
Per quanto riguarda la parte che chiama in causa l’odontoiatria, il documento prende le mosse da alcune considerazioni su un argomento di cui si discute da oltre mezzo secolo: la presunta tossicità dell’amalgama d’argento, materiale composito formato per almeno il 40% da mercurio e utilizzato tradizionalmente per le otturazioni.
Gli esperti dell’Ue riconoscono che il mercurio è una sostanza molto tossica, che rappresenta una minaccia grave e globale per la salute umana, ed esprimono la necessità di un’azione a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. «L’uso del mercurio nell’amalgama dentale – scrivono – rappresenta il più importante uso del mercurio nell’Unione e costituisce una notevole fonte di inquinamento. L’uso dell’amalgama dentale dovrebbe pertanto essere eliminato gradualmente», conformemente alla convenzione di Minamata sul mercurio del 2013 e con i piani nazionali.
I tempi previsti sono tuttavia lunghi: la Commissione dovrebbe valutare e redigere una relazione sulla fattibilità dell’eliminazione graduale dell’uso dell’amalgama dentale nel lungo termine, da raggiungere preferibilmente entro il 2030.
Tra le strategie che possono contribuire a ridurre l’uso dell’amalgama in odontoiatria nel medio e lungo termine, il regolamento individua la formazione degli studenti di odontoiatria e dei dentisti in merito alle alternative prive di mercurio e lo svolgimento di attività di ricerca e innovazione per migliorare le conoscenze sui materiali esistenti e sulle tecniche di ricostruzione, nonché per sviluppare nuovi materiali.
Gli obblighi per i dentisti: si parte da luglio 2018
Se queste sono premesse e indicazioni di carattere generale, il regolamento approvato dall’Unione europea entra poi nel dettaglio, con disposizioni specifiche a cui gli Stati membri dovranno attenersi. Oltre alle restrizioni relative all’importazione e all’esportazione, alla fabbricazione e allo stoccaggio dei composti del mercurio e delle miscele di mercurio, il documento, all’articolo 10, contiene alcune disposizioni di diretto interesse per gli odontoiatri europei.
Una è la già citata limitazione all’utilizzo dell’amalgama dentale, che entrerà in vigore nel luglio del prossimo anno, con semaforo rosso per le cure dei denti decidui, le cure dentarie dei minori di età inferiore a 15 anni e delle donne in stato di gravidanza o in periodo di allattamento. Rimane un piccolo spiraglio, relativo ai «casi in cui il dentista lo ritenga strettamente necessario per esigenze mediche specifiche del paziente».
Inoltre, come già previsto da tempo in Italia (decreto del ministero della Salute del 10 ottobre 2001), in tutti gli Stati dell’Ue, «a decorrere dal 1° gennaio 2019, l’amalgama dentale può essere usato solo in forma incapsulata pre-dosata. L’uso del mercurio in forma libera da parte dei dentisti è vietato».
Altri sei mesi di tempo e poi, dal 1° luglio 2019, ogni Stato membro sarà tenuto a definire un piano nazionale concernente le misure che intende attuare al fine di eliminare gradualmente l’utilizzo dell’amalgama dentale. Gli Stati metteranno a disposizione del pubblico su Internet i rispettivi piani nazionali e li comunicheranno alla Commissione europea entro un mese dalla loro adozione.
Dopo questo impegno richiesto ai politici, il regolamento torna a rivolgersi agli odontoiatri con un’altra disposizione che diventerà effettiva a decorrere dal 1° gennaio 2019.
«Gli operatori degli studi odontoiatrici che utilizzano l’amalgama dentale o rimuovono otturazioni contenenti amalgama dentale, ovvero denti con tali otturazioni, devono garantire che il proprio studio sia dotato di separatori di amalgama per trattenere e raccogliere le particelle di amalgama, incluse quelle contenute nell’acqua usata». I separatori di amalgama messi in servizio a decorrere dal 1° gennaio 2018 dovranno assicurare un livello di ritenzione delle particelle di amalgama pari almeno al 95%, e tre anni dopo, dal 1° gennaio 2021, tutti i separatori di amalgama in uso dovranno avere questo standard. La norma specifica inoltre che i separatori di amalgama dovranno essere soggetti alla manutenzione per garantire il più elevato livello di ritenzione praticabile.
C’è infine un fondamentale capitolo riguardante lo smaltimento dei prodotti contenenti mercurio, che hanno un elevatissimo potenziale inquinante. Secondo le norme introdotte dal regolamento europeo, i dentisti dovranno garantire che i loro rifiuti di amalgama, compresi i residui, le particelle e le otturazioni di amalgama nonché i denti, o una loro parte, contaminati con amalgama dentale, saranno gestiti e raccolti da una struttura o da un’impresa per la gestione dei rifiuti autorizzata. In nessun caso i dentisti possono rilasciare direttamente o indirettamente tali rifiuti di amalgama nell’ambiente.
Renato Torlaschi
Andrea Peren
Giornalisti Italian Dental Journal