Il corretto posizionamento implantare e un’adeguata riabilitazione protesica sono fattori chiave nel successo implantare a lungo termine.
In accordo con la nona edizione del Glossary of the Prosthodontic Terms (1), sono stati definiti due termini protesici per parlare del contorno del restauro: angolo di emergenza e profilo di emergenza. L’angolo di emergenza (EA) è definito come l’angolo tra la tangente media del contorno di transizione rispetto all’asse lungo di un dente, di un impianto dentale o di un pilastro di un impianto dentale. Il profilo di emergenza (EP) è definito come il contorno di un dente o di un restauro su un dente naturale, impianto dentale o pilastro dell’impianto dentale, riferito alla modalità di emergenza rispetto ai tessuti molli, può essere piatto, concavo o convesso.
La ricerca bibliografica è stata effettuata tramite Medline/Pubmed ed è basata sulla combinazione di termini MeSH e parole di testo libero (angolo di emergenza, perimplantite, profilo di emergenza) combinate tramite operatori booleani (and; or). Sono stati selezionati studi in lingua inglese pubblicati fino al 2022. Dei 264 articoli totali trovati, dopo valutazione dei titoli e lettura full text, sono stati rimossi gli articoli duplicati e quelli aventi solamente l’abstract. Sono quindi stati selezionati sei studi per questa revisione della letteratura (2-7).
Cosa dice la letteratura
Negli studi presi in esame, l’EA è stato misurato tracciando una linea parallela all’asse lungo dell’impianto e una linea tangente alla piattaforma protesica implantare. L’angolo di intersezione viene considerato l’EA.
Katafuchi (2) e Yi (3) hanno misurato l’EA radiograficamente dall’aspetto mesiodistale e lo hanno assegnato come EA > 30° o EA < 30°. Il risultato è stato di una maggiore prevalenza di perimplantite se il valore dell’EA era > 30°.
Inoue (5) ha misurato l’EA in direzione mesiale, distale, buccale e linguale, su ciascun corpo implantare. Le misurazioni nella direzione mesiodistale sono state effettuate da radiografie endorali, mentre le misurazioni buccolinguale sono state effettuate attraverso Cbct. Il risultato emerso è stato che la perdita ossea marginale tende ad essere minore quando l’EA è di circa 20-40°.
In uno studio retrospettivo più recente rispetto a quelli citati, Lops (4, 7) ha analizzato l’influenza del restauro sulla stabilità del livello osseo marginale, considerando l’ipotesi che EA > 30° possa influenzare negativamente la salute dei tessuti perimplantari a medio e lungo termine. I risultati ottenuti concordano parzialmente con gli studi precedentemente citati (2, 3), tranne con il lavoro di Inoue, in quanto Lops et al. hanno riscontrato stabilità ossea con un valore medio di 45° EA.
La letteratura suggerisce anche che l’EA e l’EP possono essere influenzati dalla progettazione del cambio della piattaforma, dal posizionamento e dalla posizione dell’impianto (2, 3, 8, 9).
Hentenaar (6) ha analizzato l’influenza del contorno coronale cervicale sulla perdita ossea marginale su impianti platform switched. Non sono state riportate differenze statisticamente significative tra angoli di emergenza della protesi e perdita di osso marginale dopo cinque anni dal carico protesico. Va però detto che sono stati analizzati solo angoli di emergenza non superiori a 18,7°.
Gli studi dimostrano che l’EA può essere più grande negli impianti platform switching rispetto a quelli non platform switchig (2). Questo perché si presume che un impianto platform switching, in cui il diametro dell’abutment è inferiore al diametro dell’impianto, riduca la perdita ossea perimplantare durante il rimodellamento (8, 10).
Nel caso clinico di seguito descritto è stato valutato l’angolo di emergenza a livello distale e a livello mesiale. Sono stati calcolati i seguenti valori: 30° a livello distale, 40° a livello mesiale. I dati sono in accordo con quanto descritto in letteratura e in particolare con gli studi di Inoue e Lops (4, 5, 7).
Caso clinico
La paziente, donna di 45 anni non fumatrice, presentava monoedentulia posteriore a seguito dell’avulsione dell’elemento 1.5 per frattura radicolare verticale.
Data la configurazione tridimensionale dell’alveolo post-estrattivo, nessuna tecnica di preservazione della creta è stata eseguita. L’inserimento implantare è stato eseguito dopo quattro mesi senza inserimento di protesi parziale rimovibile.
Previo allestimento del lembo a spessore totale, scollamento dei tessuti molli e preparazione del sito implantare, si posiziona impianto da 3.5 x 8.5 mm, (Megagen Anyridge).
Dopo tre mesi dall’inserimento implantare, si esegue primo condizionamento dei tessuti molli tramite posizionamento di protesi provvisoria avvitata in Pmma. Raggiunto il livello di condizionamento desiderato, si rileva impronta definitiva in polietere (3M, Impregum Penta) e si posiziona protesi avvitata definitiva in zirconia cubica (Kuraray Noritake) stratificata con ceramica feldspatica. La protesi avvitata definitiva è stata serrata a 35 Ncm come raccomandato dal produttore.
Si rivede la paziente per follow-up per valutare la situazione implantare. Le radiografie in visione si riferiscono al controllo a tre anni. Confrontando la radiografia iniziale con quella al controllo, si può notare stabilità radiografica perimplantare.
Conclusioni
Un angolo di emergenza superiore a 30° e inferiore a 50° potrebbe non influenzare la stabilità dell’osso marginale. La sua valutazione, calcolata sugli aspetti mesiali e distali degli impianti, non tiene conto dell’aspetto vestibolare/linguali. Infatti, questo tipo di considerazione aggiuntiva dovrebbe richiedere radiografie 3D.
Sono necessari maggiori dati prospettici a lungo termine per stabilire se un angolo di emergenza superiore a 30° possa essere considerato un fattore di rischio per insorgenza di perimplantite.
Bibliografia
1. The Glossary of Prosthodontic Terms: Ninth Edition. J Prosthet Dent. 2017 May;117(5S):e1-e105.
2. Katafuchi M, Weinstein BF, Leroux BG, Chen Y-W, Daubert DM. Restoration contour is a risk indicator for peri-implantitis: A cross-sectional radiographic analysis. J Clin Periodontol. 2018;45:225–232.
3. Yi Y, Koo KT, Schwarz F, Ben Amara H, Heo SJ. Association of prosthetic features and peri-implantitis: A cross-sectional study. J Clin Periodontol. 2020 Mar;47(3):392-403.
4. Lops D, Romeo E, Stocchero M, Palazzolo A, Manfredi B, Sbricoli L. Marginal Bone Maintenance and Different Prosthetic Emergence Angles: A 3-Year Retrospective Study. J Clin Med. 2022 Apr 4;11(7):2014.
5. Inoue M, Nakano T, Shimomoto T, Kabata D, Shintani A, Yatani H. Multivariate analysis of the influence of prosthodontic factors on peri-implant bleeding index and marginal bone level in a molar site: A cross-sectional study. Clin Implant Dent Relat Res. 2020 Dec;22(6):713-722.
6. Hentenaar DF, De Waal YC, Van Winkelhoff AJ, Raghoebar GM, Meijer HJ. Influence of cervical crown contour on marginal bone loss around platform-switched bone-level implants: a 5-year cross-sectional study. Int J Prosthodont. 2020 Jul/Aug;33(4):373-379.
7. Lops D, Romeo E, Calza S, Palazzolo A, Viviani L, Salgarello S, Buffoli B, Mensi M. Association between peri-implant soft tissue health and different prosthetic emergence angles in esthetic areas: digital evaluation after 3 years’ function. J Clin Med. 2022 Oct 23;11(21):6243.
8. Dixon DR, London RM. Restorative design and associated risks for peri-implant diseases. Periodontol 2000. 2019 Oct;81(1):167-178.
9. Koutouzis, T. (2019). Implant‐abutment connection as contributing factor to peri‐implant diseases. Periodontology 2000, 81(1), 152–166.
10. Scutellà F, Weinstein T, Lazzara R, Testori T. Buccolingual implant position and vertical abutment finish line geometry: two strictly related factors that may influence the implant esthetic outcome. Implant Dent. 2015 Jun;24(3):343-8.
Autori:
Antonio Palazzolo, Luca Proietto, Viviana De Giovanni, Diego Lops, Eugenio Romeo
Clinica odontoiatrica ASST Santi Paolo e Carlo
Università degli Studi di Milano

Antonino Palazzolo
Clinica odontoiatrica ASST Santi Paolo e Carlo Università degli Studi di Milano