Si presenta alla nostra attenzione paziente con evidente rarefazione ossea con materiale estruso in zona apicale della radice distale del 46 e piccola rarefazione alla sua forcazione non sondabile (fig. 1). Si è precedentemente effettuato un ritrattamento della radice distale e poi si è presa la decisione di effettuare una apicectomia per poter togliere anche il materiale estruso dalla radice distale del 46.
Si è scelto di utilizzare in maniera sinergica un laser a erbio per la struttura ossea e radicolare e un laser a diodi per i tessuti molli in modo da avere un controllo del sanguinamento utile per lavorare con una migliore visibilità del campo operatorio. Si è proceduto con l’esposizione del sito cercando di essere il più conservativi possibile (fig. 2). Si noti il margine dell’apertura ossea che in alcuni punti risulta irregolare dato l’utilizzo dell’Erbio, il tessuto di granulazione interno e il notevole controllo del sanguinamento ottenuto dal Diodo.
Si osservi la restitutio ad integrum con la neoformazione della lamina dura anche a livello della forcazione dove permane una piccola rarefazione, sempre non sondabile e senza segni infiammatori come si vede nella fotografia delle mucose (fig. 6).
Adesso si potrà serenamente rifare la corona del 46.
La scelta di utilizzare il laser a Erbio è nata dalle caratteristiche proprie di questa lunghezza d’onda che ci permette di poter tagliare osso e radice senza dare traumatismi e quindi, nel periodo successivo all’intervento, ridurre notevolmente il probabile edema e dolore e, per le caratteristiche dei laser, di fare anche una biostimolazione che ci aiuterà a avere una guarigione più rapida. Altra considerazione sulla scelta di utilizzare un laser è stata anche la sua specifica azione di decontaminazione, se non di sterilizzazione, propria del laser a Erbio, visto che dovevamo spingerci a trattare anche la forcazione come si nota radiograficamente. Ricordiamo che l’onda d’urto nata dalla esplosione delle molecole di acqua, target della sua lunghezza d’onda di 2940 nm, rompe anche il capside batterico.

Rosario Brancati
Dentist, MD , MSc Docente di laser e nuove tecnologie al master di II livello in Medicina Estetica e del Benessere, università di Pavia
Salve dottore ,
è sempre necessario rigenerare il sito della breccia ossea ?
Quindi il laser a Erbio è utile anche per i Tori mandibolari / palatini ?
Che incisione è stata fatta sui tessuti molli ? sopra linea muco gengivale o sotto? (sembra sopra)
Grazie!
Mi permetto di rispondere io al posto del dr. Brancati, in quanto utilizzatore di entrambe le lunghezze d’onda da oltre 15 anni.
1) non è sempre necessario ma è una buona norma frlo
2) certo. L’osteotomia laser oltre ad essere “pulita” guarisce più velocemente
3) la line di ncisione laser è paramarginale ( almeno così dovrebbe essere)
Ringrazio il collega Muraca per la risposta che ha dato e mi scuso nello stesso tempo per la mia “non risposta”.
Concordo col collega nelle varie risposte e do solo delle piccole precisazioni sul lavoro svolto.
Io non faccio mai rigenerazione quando faccio le apicectomie, il sito guarisce perfettamente e il Bioss che si vede svolge il compito di avere subito una protezione del largo ingresso fatto per avere una buona visione del campo.
Alla seconda domanda il collega ha risposto ottimamente.
La linea di incisione possibilmente è fatta nella gengiva aderente o paramarginale al massimo.