Un appassionato chirurgo maxillo-facciale, di nota fama, declamava spesso che quando si devono estrarre ottavi inclusi complessi nel superiore, si possono creare maggiori problemi operativi rispetto all’inferiore. Questa massima, per ovvi motivi condivisa da molti, ha le sue eccezioni. Infatti, il caso che presentiamo, pur non essendo certo tra i più complessi, ha richiesto una seduta chirurgica più lunga del previsto causata dalla compattezza classica dell’osso mandibolare nei giovani pazienti e dall’anatomia radicolare dell’elemento (figg. 10 e 11).
L’indicazione terapeutica è ovvia, così il giovane paziente A. Z. si è sottoposto all’estrazione del 4.8. Abbiamo eseguito il classico lembo a tutto spessore, con scarico mesiale in prossimità del 4.7 e distale in branca montante e, stando come sempre vestibolari, abbiamo ottenuto una buona visuale operatoria.
Dopo aver separato la corona (figg. 6 e 7) e con le classiche cautele nei confronti delle strutture vicine, le due radici, per poter essere estratte, hanno richiesto la separazione interadicolare con micromotore chirurgico dritto, considerando la presenza dei sottosquadri (figg. 8 e 9). È essenzialmente questo il motivo per il quale l’intervento si è prolungato leggermente rispetto al tempo preventivato, cosa non poi così rara in questi casi.
Abbiamo quindi suturato con Vicryl 4.0 ed eseguito la radiografia di controllo finale (figg. 12 e 13).
Il paziente, ai controlli, è asintomatico con perfetta conservazione dei tessuti circostanti e delle strutture nervose loco-regionali.

Aldo Crespi
Libero professionista a Corsico (Milano)