Grazie agli abutment Neoss Access diventa possibile l’avvitamento della protesi sul pilastro stesso, anche in caso di impianti angolati che richiedono la correzione dell’angolo di avvitamento della protesi; questi pilastri presentano inoltre un ingaggio interno che favorisce bassi profili d’emergenza e presentano un diametro convenzionale della vite protesica.
Il caso illustrato mostra una paziente con solo due residui radicolari inferiori (fig. 1), un generale buono stato di salute e non era né fumatrice né bruxista.
Dopo aver praticato anestesia plessica bilaterale sono state estratte le radici 31 e 41 e perfezionate quattro osteotomie. Due impianti Neoss di diametro 4 mm e lunghezza 15 mm sono stati posizionati con un’inclinazione mesio-distale tale da consentire l’avvitamento occlusale all’altezza dei secondi premolari e mantenere una distanza di sicurezza dall’emergenza dei nervi alveolari inferiori.
Sono stati serrati a 32 Newton due pilastri Neoss Access 30°; in seguito sono stati inseriti due impianti Neoss 4×15 mm in posizione 32 e 41 ai quali sono stati fissati due pilastri Neoss Access diritti di altezza 2 mm (fig. 2). Il rilevamento di un torque d’inserzione superiore a 32 Newton e la misurazione della stabilità implantare mediante Osstell con un valore superiore a 60 ISQ hanno confermato la possibilità di procedere a carico funzionale in giornata.
Dopo aver fissato sui pilastri Access quattro tubi provvisori in titanio, i lembi sono stati suturati. Una diga di gomma sterilizzata a freddo ha protetto la ferita durante la ribasatura della protesi totale, il cui spessore ha evitato di inserire rinforzi metallici (fig. 3).
Dopo 6 mesi di funzione e nuove registrazioni con conferma di valori ottimali di ISQ è stata realizzata una struttura in titanio con soluzione Cad-Cam con estensioni bilaterali sino ai primi molari (fig. 4).
Pubblicato il 11/03/2011

Luca Pagliani
Medico chirurgo - Specialista in odontostomatologia