Nei casi in cui non esistano margini di recupero degli elementi dentali compromessi, la soluzione implanto-protesica costituisce la metodica di elezione e il fattore determinante è costituito dalla presenza di una parete ossea vestibolare integra, con uno spessore di almeno 2 mm.
A causa del riassorbimento osseo che si verifica inevitabilmente nel caso di impianti dilazionati e per ragioni di tempi e costi per il paziente, ove vi siano le condizioni, l’impianto post-estrattivo con carico immediato deve essere considerato come la prima scelta. Gli impianti a design conico, soprattutto in mascellari di scarsa qualità, sono senza dubbio una risorsa da sfruttare per ottenere un’ottima stabilità primaria, presupposto fondamentale per il successo della terapia.
Caso clinico
Paziente di sesso maschile, 77 anni, ex fumatore, diabetico farmacologicamente compensato.
All’esame obiettivo suffragato da una rx panoramica, il paziente mostra la totale compromissione degli elementi dentali in arcata superiore e riferisce ripetuti ascessi a carico dell’elemento 46 (primo molare inferiore destro).
Data la buona quantità di tessuto osseo è stata proposta al paziente una bonifica degli elementi residui nell’arcata superiore e l’estrazione dell’elemento 46 con il contestuale inserimento implantare. Il paziente ha accettato il piano di trattamento proposto sottoscrivendo il relativo consenso informato.
Per evitare complicanze infettive è stata prescritta una terapia antibiotica di profilassi iniziando 48 ore prima dell’intervento con 1 gr di amoxicillina ogni 12 ore. Tale terapia è continuata per altri 4 giorni dopo l’intervento.
Al paziente è stata praticata anestesia locale con vasocostrittore.
Successivamente alla bonifica integrale dell’arcata superiore e all’estrazione dell’elemento 46, gli alveoli post-estrattivi sono stati accuratamente toilettati.
Sono stati inseriti sei impianti all’arcata superiore (Straumann BLX SLActive) e un impianto in sede 46 (Straumann BLX SLActive) con contestuale GBR mediante osso bovino deproteinizzato. Tutti gli impianti sono stati inseriti con ottima stabilità primaria ed elevati valori di ISQ grazie alla particolare morfologia dei nuovi impianti Straumann BLX. Grazie poi al particolare tipo di superficie implantare, è possibile trattare con predicibilità anche pazienti diabetici e compromessi.
Si è provveduto alla rilevazione della scansione ottica con Scanner 3Shape a entrambe le arcate.
Nella giornata successiva il laboratorio ha provveduto alla consegna del manufatto protesico provvisorio, che consisteva in dieci elementi in resina rinforzata avvitati all’arcata superiore.
A distanza di tre mesi, dove si può vedere l’ottima integrazione implantare, sono state realizzate le protesi definitive. In corrispondenza dell’elemento 46 è stata posizionata una corona in zirconia monolitica avvitata mediante cementazione extraorale su Straumann Variobase. In arcata superiore è stata inserita una protesi avvitata in titanio composito.
Si ringrazia Labor srl di Orsenigo (CO) per le procedure di laboratorio

Alessandro Freni
Libero professionista a Orsenigo (Como) e Dolzago (Lecco)