Giunge alla nostra osservazione una paziente di 55 anni che assume da circa due anni bisfosfonati per via orale a seguito della diagnosi di osteoporosi post menopausa.
La paziente è inviata dal proprio curante a seguito della scoperta occasionale di una lesione radiotrasparente a carico del terzo quadrante area edentula in sede 3.6. Al momento della visita presso la clinica odontoiatrica dell’ospedale San Paolo di Milano, la paziente si presenta con una radiografia panoramica e una tomografia computerizzata effettuate di recente. In corrispondenza della porzione posteriore del terzo quadrante si osserva una radiotrasparenza di circa 1,5 cm di diametro, i margini sono ben definiti e il contenuto della lesione presenta una radiopacità simile a quella dei tessuti molli. La paziente non lamenta alcuna sintomatologia e dall’analisi clinica non emergono segni di patologia nell’area affetta dalla lesione. La palpazione dei linfonodi del collo dà esito negativo.
In accordo con la paziente si decide di effettuare l’asportazione della lesione per eseguire una corretta diagnosi istologica. L’accesso chirurgico alla lesione non presenta particolari rischi. Le strutture anatomiche da considerare in questa sede sono l’emergenza del nervo mentoniero e molto più in basso il passaggio dell’arteria facciale in corrispondenza del margine inferiore della mandibola.
Viene eseguita un’incisione vestibolare intrasulculare in corrispondeza dell’elemento 3.7 che continua fino a raggiungere l’elemento 3.5 ed è effettuato uno scarico mesiale di pochi millimetri. L’elevazione di un lembo mucoperiosteo permette un facile accesso alla componente ossea, che si presenta di aspetto biancastro e indenne da alterazioni.
Con una fresa carotatrice di 5 mm di diametro si asporta il tessuto osseo al di sopra della neoformazione e si espone la parete della lesione. La perforazione della parete porta alla fuoriuscita di materiale giallastro viscoso, si aspira il contenuto e per mezzo di un cucchiaio alveolare di Lucas si cliva l’intera lesione dai margini ossei. La parete si presenta spessa e ben compatta, caratteristica che semplifica molto l’esecuzione dell’intervento. Le pareti osse della cavità residua si presentano pulite e intatte. Il lembo vestibolare è riposizionato in sede con punti di sutura 5/0 in monofilamento riassorbibile.
La diagnosi fornita dall’anatomopatologo è di cisti odontogena. Queste lesioni possono essere più facilmente riscontrabili in associazione alla radice di un elemento dentario. Quando in seguito a una problematica endodontica o parodontale se ne richiede l’estrazione, se non si effettua una accurata revisione della cavità alveolare permangono in sede lesioni di tipo cistico, come quella descritta in questo numero, che continuano indisturbate la loro crescita.

Alberto Pispero
Specialista in Chirurgia orale - Università di Milano, Unità operativa di patologia e chirurgia orale