Il deficit trasversale del mascellare superiore è un problema presente spesso nelle malocclusioni di I, II e III classe e si manifesta clinicamente con cross-bite mono e bilaterali. L’eziopatogenesi è sostenuta da diversi fattori genetici e da alterazioni funzionali quali la suzione del dito, del ciuccio, la deglutizione atipica o la respirazione orale. La discrepanza trasversale è diagnosticata valutando la posizione dei primi molari permanenti superiori rispetto ai corrispondenti inferiori. Si confronta la distanza tra le cuspidi palatali dei sesti superiori con quella tra le fosse centrali dei sesti inferiori; se negativa, è indicativa di una contrazione del mascellare superiore.
Il deficit del mascellare può essere di tipo scheletrico, basale, dentale o dento-alveolare. Una discrepanza scheletrica superiore ai 4-5 mm necessita di un’apparecchiatura ortopedica per essere risolta. In questi casi l’espansore rapido del palato è l’apparecchio di elezione, poiché distrae la sutura mediana del palato. Se il deficit è dentale o dento-alveolare, in genere la discrepanza trasversale è inferiore ai 4-5 mm. In questi casi è possibile prendere in considerazione apparecchiature diverse, sia di tipo fisso sia mobile.
Caso clinico
Si presenta alla nostra attenzione una paziente di sesso femminile, età 13 anni, con II classe dentoalveolare, morso profondo, contrazione del mascellare e rotazione mesiale dei molari. Viene trattata con espansione mascellare con NiTi Expander (Target Ortodonzia) e successivamente con apparecchiatura multibracket edgewise con prescrizione OMP e correttori di II classe. Il caso è terminato in I classe dentale con corretto overjet e overbite in 30 mesi di terapia.
Il NiTi Palatal Expander è un espansore palatale fisso ancorato sui primi molari permanenti superiori che provoca un’espansione lenta. È dotato di una molla in NiTi termoattivabile al centro della volta palatina che genera una forza leggera e continua. I braccetti laterali devono essere modellati in modo che durante la prima fase di rotazione dei molari siano lontani dalle superfici palatali dei premolari. L’inserimento è facilitato raffreddando la molla in titanio con del ghiaccio spray così da disattivarla. L’espansione lenta generata dall’apparecchio permette, oltre alla correzione del difetto dento-alveolare, una rigenerazione strutturale importante della sutura palatina. Si possono pertanto risolvere anche piccole contrazioni scheletriche, entro i 4-5 mm di deficit. L’apparecchio è disponibile in dieci misure diverse e in letteratura sono descritti i metodi corretti di scelta (1).
Il NiTi Palatal Expander, oltre che per l’espansione, è indicato anche per deruotare, distalizzare e bloccare l’eruzione dei primi molari permanenti superiori. Questo effetto è molto importante, poiché può controllare anche problematiche occlusali in altri piani dello spazio. La derotazione del sesto superiore consente la correzione di piccole discrepanze sagittali e il blocco di eruzione ha effetto su discrepanze verticali con effetti secondari sul piano sagittale.
L’attivazione di questo dispositivo si completa in un tempo variabile da due a sei mesi in relazione alla risposta individuale del paziente e alla distanza dal picco puberale. L’apparecchiatura svolge completamente il suo compito senza necessità di assistenza o collaborazione da parte del paziente o dei genitori.
1. Lupoli M. Moderna gestione della discrepanza trasversale e della rotazione molare. Quintessenza Edizioni Rho (Mi) 2013.
Autori:
Massimo Lupoli, libero professionista a Firenze
Bruno Oliva, libero professionista a Latiano (Brindisi)

Bruno Oliva
Libero professionista a Latiano (Brindisi)