La tecnologia computer guidata al giorno d’oggi è una metodica di grande aiuto nelle gravi atrofie ossee e può rappresentare una valida alternativa alla chirurgia rigenerativa, in quanto permette di sfruttare in modo ottimale la quantità ossea residua del paziente. I sistemi di chirurgia guidata di ultima generazione, come quello di Leone, rendono le fasi di pianificazione e l’intervento chirurgico semplici e sicuri. Il Digital Service Leone fornisce un modello prototipato 3D sul quale il laboratorio realizza la guida chirurgica ed eventualmente un provvisorio per il carico immediato. La fresa Zero1 Leone velocizza e facilita l’intervento chirurgico dato che permette la preparazione del sito implantare in un unico passaggio. Il particolare design della fresa Zero1 riduce l’ingombro dello strumento e agevola quindi le manovre nelle zone posteriori della bocca.
Caso clinico
Il caso clinico riguarda una paziente di 51 anni, non fumatrice, nulla da segnalare in anamnesi. Per riabilitare la masticazione del terzo quadrante, con osso gravemente atrofico, si procede allo studio del caso con esame radiologico 3D e posizionamento virtuale di impianti Exacone Leone.
Dopo aver verificato che la quantità di osso residuo fosse sufficiente all’inserimento di due impianti, seppur di dimensioni ridotte, in sede 3.5 e 3.6 senza l’ausilio di tecniche di rigenerazione ossea, si richiede al laboratorio di confezionare una mascherina radiologica con ceratura diagnostica radiopaca e repere standardizzato a livello incisale come da protocollo Leone. Si effettua una Cbct con la mascherina in posizione e l’esame viene inviato in formato Dicom all’azienda assieme al modello master della paziente.
L’azienda provvede quindi a inviare agli autori il software di progettazione 3Diagnosys in licenza monopaziente con caricati i file Dicom ricevuti; il software viene quindi utilizzato per la progettazione definitiva del caso (fig.1). Una volta definito il progetto, gli autori lo hanno inviato all’azienda Leone che ha confezionato mediante stereolitografia il modello Master 3D, copia esatta del master in gesso sul quale è stata costruita la mascherina radiologica, con gli analoghi degli impianti posizionati secondo il progetto virtuale.
Viene quindi richiesto al tecnico di modificare in laboratorio la mascherina radiologica mediante il posizionamento delle boccole di guida adatte agli impianti da posizionare (Exacone 6.5 mm e Exacone 3,3×8 mm) in asse con gli analoghi del modello Master 3D ed eliminando il repere radiologico standardizzato, trasformandola così nella dima chirurgica (fig. 2).
La seduta chirurgica con tecnica flapless, guida chirurgica e frese Zero1 dedicate non presenta alcuna difficoltà (fig. 3); al termine dell’inserimento si posizionano sugli impianti tappi di guarigione bassi per permettere loro di guarire con tecnica sommersa. Si effettua nella stessa seduta una Cbct che dimostra che la posizione clinica degli impianti risulta sovrapponibile a quella progettata dagli autori (fig. 4). Dopo tre mesi si esegue il rientro chirurgico con tecnica flapless per il posizionamento dei tappi di guarigione transmucosi, utilizzando la stessa mascherina chirurgica senza le boccole per guidare il percorso dei mucotomi. Dopo due settimane, a guarigione dei tessuti molli avvenuta, si iniziano le fasi protesiche per finalizzare il caso con posizionamento di due corone in metalloceramica (fig. 5).

Luigi Lucchiari
Luigi Lucchiari, libero professionista a Due Carrare (Padova)