Grazie alla consolidata predicibilità delle procedure di chirurgia guidata e al continuo progresso in ambito di ricerca riguardante i software di progettazione, è oggi possibile, tramite un processo completamente digitalizzato, pianificare e riabilitare casi complessi.
La chirurgia protesicamente guidata trova ampia applicazione in casi di parziale o totale edentulia, permettendo all’operatore di semplificare le procedure protesiche, riducendo drasticamente i tempi operativi alla poltrona e il numero di sedute necessarie per la finalizzazione del caso.
Caso clinico
La paziente, 72 anni, si presenta alla nostra osservazione riferendo sintomatologia algica alla masticazione su tutti gli elementi dell’arcata inferiore.
All’esame obiettivo e alla valutazione radiografica si evidenziano carie destruenti diffuse che compromettono la predicibilità e la possibilità di recupero funzionale ed estetico degli stessi (figg. 1 e 2). Superiormente la paziente, nel secondo quadrante, è portatrice di protesi parziale rimovibile provvisoria in attesa di riabilitazione implantoprotesica definitiva.
Si decide di approfondire lo studio del caso eseguendo Cbct (Planmeca ProMax 3D) e si propone alla paziente, che chiede la risoluzione del caso tramite protesi fissa, di riabilitare l’arcata mandibolare tramite All-on-four a carico immediato. La Cbct viene eseguita a bocca aperta per permettere l’esecuzione della dima chirurgica. Viene eseguita una scansione intraorale delle arcate (Planmeca Emerald) che viene utilizzata dal laboratorio odontotecnico per la progettazione della protesi provvisoria All-on-four.
A questo punto il file Dicom della radiografia 3D viene combinato al file stl della protesi provvisoria (fig. 3) per garantire un inserimento implantare protesicamente guidato. Nel file Dicom (Cbct) pianifichiamo l’estrazione preliminare degli elementi 3.2, 3.3, 3.4, 4.2, 4.3 (fig. 4) per realizzare una dima chirurgica ad appoggio sia mucoso che dentale sugli elementi 3.1, 4.1 e 4.7. Optiamo per avere anche un appoggio dentale per ottenere una migliore stabilità della dima stessa, che si traduce in una migliore affidabilità e riproducibilità del progetto iniziale (fig. 5).
Utilizziamo la stampante 3D (Planmeca Creo C5). In seduta operativa controlliamo immediatamente il corretto fitting della dima anche attraverso dei fori di ispezioni occlusali e, una volta effettuata l’anestesia, procediamo all’estrazione degli stessi elementi che erano stati cancellati in fase di progettazione dal file Dicom (fig. 6).
A questo punto procediamo con l’inserimento dei quattro impianti utilizzando la dima chirurgica (fig. 7). Inseriti gli impianti si posizionano i Mua angolati sugli impianti distali (3.4 e 4.4) e dritti sugli impianti in posizione 4.2 e 3.2 (fig. 8). Viene controllata e ribasata la protesi provvisoria, che successivamente avvitiamo sugli impianti (fig. 9).
A distanza di 14 giorni vengono rimosse le suture e quattro mesi dopo procediamo con le impronte tramite scansione intraorale (Planmeca Emerald) per la finalizzazione del caso (figg. 10 e 11).
Autori:
Umberto Marchesi, Specialista in chirurgia odontostomatologica, libero professionista a Pavia
Paolo Riva, Libero professionista ad Assago (Milano)

Umberto Marchesi
Libero professionista a Pavia