Con un po’ di ritardo anche gli odontoiatri americani hanno aderito alla campagna Choosing Wisely. Così l’American Dental Association ha individuato cinque procedure a rischio di inappropriatezza
La American Dental Association (Ada) è la prima associazione di dentisti ad aderire a Choosing Wisely, la campagna che da qualche anno si è posta l’obiettivo di indurre scelte più ragionate e soprattutto fondate sulle prove scientifiche in tutti i settori della medicina. Choosing Wisely ha preso il via nel 2012, quando l’Abim (American Board of Internal Medicine) ha cominciato a chiedere alle società scientifiche che rappresentano le diverse specialità della medicina di proporre, ciascuna per il proprio ambito, cinque raccomandazioni finalizzate a evitare trattamenti eccessivi o inutili. L’obiettivo è di far sì che medici e pazienti discutano i suggerimenti proposti, nella convinzione che un potenziamento di questo tipo di comunicazione comporti miglioramenti clinici di cui possano beneficiare, anche a livello economico, i sistemi sanitari.
L’odontoiatria arriva dunque con qualche anno di ritardo rispetto ad altri ambiti medici, anche per una sua più marcata specificità; ora però ad aderire è stata l’Ada, una delle più ampie associazioni dentistiche al mondo, forte dell’adesione di 158mila dentisti. Ma anche in Italia questo tipo di sensibilità si sta affermando e ad esempio il congresso del Collegio dei docenti universitari di discipline odontostomatologiche che si è tenuto nell’aprile scorso ha adottato lo stesso slogan di Choosing Wisely: «fare di più non significa fare meglio».
Le cinque pratiche «inutili o dannose»
Ed ecco l’elenco delle cinque pratiche a rischio di inappropriatezza in odontoiatria, almeno secondo l’American Dental Association.
1) Non raccomandare un dentifricio senza fluoro a neonati e bambini. Il beneficio dei dentifrici che contengono fluoro deriva dall’effetto topico sullo smalto dentale, che contrasta il processo di demineralizzazione dovuto agli acidi batterici e contemporaneamente favorisce l’opposto processo di remineralizzazione. Gli effetti positivi contro la carie si manifestano fin dall’eruzione del primo dente deciduo. Al contrario, spazzolare i denti con un dentifricio privo di fluoro non conferisce benefici contro la carie. L’utilizzo dei dentifrici al fluoro nelle quantità raccomandate riduce al minimo i rischi di fluorosi, che potrebbe provocare una decolorazione dello smalto.
2) Evitare trattamenti restaurativi come prima linea di intervento nelle carie incipienti in zona occlusale senza aver prima considerato l’utilizzo di un sigillante. Evidenze scientifiche di alta qualità indicano che i sigillanti sono sicuri ed efficaci nell’arrestare la progressione della carie quando è ancora in fase iniziale e le lesioni non hanno superato la giunzione amelo-dentinale. I sigillanti permettono un trattamento che conserva il dente e risulta meno invasivo rispetto ai restauri, che possono richiedere la rimozione anche di alcuni tessuti sani, con la conseguenza di indebolire il dente e aumentando così il rischio che risultino poi necessari trattamenti più estesi.
3) Nei pazienti in età pediatrica, evitare una stabilizzazione protettiva, una sedazione o un’anestesia generale senza prima aver considerato tutte le opzioni alternative, discutendone con i genitori o i tutori legali del minore. Alcuni bambini che necessitano di un trattamento dentistico non rispondono alle tecniche di guida comportamentale indicate per l’odontoiatria pediatrica. E, in generale, le guide comportamentali avanzate in caso di sedazione, stabilizzazione protettiva o anestesia generale presentano sia benefici che rischi, che spesso non sono conosciuti da genitori e caregiver. È necessario un consenso informato che preveda una spiegazione accurata e comprensibile di queste tecniche e delle alternative, compresa l’opzione del possibile rinvio del trattamento con tutti i rischi connessi.
4) Evitare di ricorrere a procedure chirurgiche irreversibili come apparecchi ortodontici fissi, bilanciamento occlusale e restauri come prima opzione per il trattamento di disturbi dell’articolazione temporomandibolare. Non disponiamo di certezze scientifiche che affermino una progressività dei disturbi dell’Atm ed esistono invece evidenze di come, in molti casi, ci sia stata una remissione spontanea senza alcun trattamento. Ne deriva che l’approccio indicato sia in generale conservativo e adotti strategie reversibili come l’educazione del paziente, farmaci, terapie fisiche e l’uso di dispositivi occlusali che non alterino la forma o la posizione dei denti o l’allineamento delle arcate dentali.
5) Non sostituire le otturazioni solo perché sono vecchie. I restauri dentali possono fallire a causa dell’eccessiva usura, di fratture del materiale o del dente, per la perdita di ritenzione oppure per carie recidiva. Maggiori sono le dimensioni del restauro e il numero di superfici otturate e più aumenta la probabilità che si verifichi una frattura. I materiali da restauro possono avere diversi tassi di sopravvivenza e fallire per molte ragioni differenti, ma l’età non dovrebbe essere utilizzata come criterio di fallimento.
Giampiero Pilat
Giornalista Italian Dental Journal