Tiziano Testori, presidente dell’Italian Academy of Osseointegration, incontra la sceneggiatrice Noa Palotto.
Como, indossa abito e cravatta, è fra gli implantologi più affermati d’Italia. Siamo seduti uno accanto all’altro: Tiziano Testori beve una Coca Light, io un semplice bicchiere d’acqua. Ma cosa ci facciamo insieme? Perché sono a Como, a parlare con il presidente della Italian Academy of Osseointegration?
Noa Palotto: Ci siamo conosciuti un po’ di tempo fa. Ci siamo incontrati a Las Vegas, durante una conferenza della AAO. Era il 2015…
Tiziano Testori: Già, mi ricordo, tu bevevi uno di quei “bibitoni” che usano le donne quando sono a dieta… e poi sono tornato a trovarti per avere un consiglio su come poter raccontare la nascente IAO. Volevo sapere come coinvolgere le persone più brillanti in questo mondo così da poter realizzare questo mio sogno. Quando abbiamo finito la nostra piacevole chiacchierata, quello che mi ronzava in testa era questa frase:” “qui non si tratta di persone… la carta vincente sono le idee”!
N: Beh… forse ai tempi non avevi ancora ben chiari i passi che avresti dovuto fare. La tua idea di cambiamento, per l’intera galassia della osteointegrazione, era aiutare a creare nuovi strumenti, attraverso la formazione. Ancora non avevi ben chiaro come esprimere il tuo progetto e quanto fosse difficile riuscire ad arrivare a tutti i professionisti, a convincerli a seguire la nuova società scientifica coprendo una zona così vasta come l’Italia intera.
Oggi hai alle spalle più di un anno di grandi progressi e hai creato tra i soci IAO uno spirito di unione che caratterizza in maniera indelebile la società.
T: Direi che sì, sono fiero di quello che abbiamo ottenuto finora. Il cambiamento è stato inteso da tutti come “globale”. L’intuizione di assorbire le grandi problematiche sociali nella comunicazione IAO è stato un passo lungimirante di cui vado orgoglioso.
In questi ultimi mesi ho esortato i colleghi, depressi dai titoli dei giornali e dallo stato di cose nel mondo, a leggere la lettera annuale della fondazione GAVI Alliance di Bill e Melinda Gates. Contiene veramente le più belle notizie del mondo. 122 milioni di bambini salvati dal 1990! Credo si tratti di circa 13mila bambini al giorno o qualcosa del genere, pazzesco! È veramente un’enormità! Se ti senti sconfortato da come vanno le cose, sostieni una di queste fondazioni benefiche: avrai un obiettivo da raggiungere e le tue azioni saranno davvero d’impatto. Tutto qui, ho solo provato a inserire questo personale concetto di cambiamento nel modo di agire applicato all’ambiente, alla violenza o allo sfruttamento delle risorse umane equiparandolo al cambiamento professionale in campo odontoiatrico.
N: Hai quindi cambiato la visione del mondo, sei soddisfatto di come ha risposto il pubblico degli odontoiatri italiani?
G: Sono felicissimo perché la IAO ha avuto un’enorme affluenza di associati e in pochissimo tempo il primo corso di aggiornamento di Padova è diventato sold-out. Ma per carattere e indole non mi accontento. Continuo a spronare tutti i collaboratori dicendo loro che si può fare ancora di più e meglio.
N: E chi si fosse perso l’occasione di toccare con mano a Padova la realtà IAO come potrà rimediare? Insomma, quali saranno i prossimi appuntamenti?
T: Il più imminente è corso di aggiornamento di Salerno, il 10 giugno. Parleremo di opzioni terapeutiche per il trattamento delle agenesie dentarie e il recupero dei denti inclusi. Naturalmente a seguire ci sarà il primo congresso internazionale della IAO a Milano, nel mese di ottobre.
N: Due appuntamenti di grande interesse, direi.
T: Sì, perché entrambi si propongono di raggiungere l’obiettivo della formazione continua, cioè di informare tutti i nostri colleghi sulle diverse opzioni terapeutiche che hanno a disposizione nella loro pratica clinica quotidiana. Per esempio, penso che a tutti sarà successo di incontrare casi di agenesia dentaria. In fondo dati recenti mostrano che in Italia questo difetto congenito colpisce il 7,7% della popolazione. Una cifra di tutto rispetto!
N: Decisamente. Non mi dirai che vi limiterete a descrivere in dettaglio come mettere impianti per sostituire il dente mancante.
T: “No, no (n.d.r. ride). Anzi, a Salerno tra le altre cose mostreremo anche una tecnica poco praticata, cioè il reimpianto di elementi inclusi per correggere l’agenesia.
N: E a Milano? Oratori che parlano a un uditorio che magari nelle ultime file legge il giornale?
T: Altro che leggere il giornale! Chi parteciperà al congresso di Milano sarà motivato a partecipare grazie agli argomenti, scelti tra quelli che hanno un maggior impatto nella pratica clinica quotidiana come la radiologia 3D, che trova sempre più spesso applicazione nei nostri studi.
N: Quasi quasi vengo anch’io… spero che abbiano tutti la mia reazione…
T: Sì, e speriamo che lo facciano con il giusto spirito congressuale…
N: Cosa intendi?
T: Penso che un po’ tutti si saranno stancati di partecipare a congressi in cui il primo relatore deve parlare a un’aula semideserta mentre l’ultimo deve fare i conti con la fuga continua dei congressisti che hanno già la testa rivolta altrove. Tutta la giornata del congresso al quale si assiste è importante e altrettanto è la puntualità.
N: Eh, caro mio, ma non ti senti un po’ Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento?
T: Direi proprio di no! Secondo me è una questione di rispetto, nei confronti dell’oratore e degli altri congressisti.
N: Un’idea che hai sempre avuto ben chiara, fin dal nostro incontro di un paio di anni fa. E fa piacere vedere che adesso un sogno sta pian piano prendendo forma. Allora ci vediamo prima a Padova e poi a Salerno. In attesa di vederci a Milano, ovviamente.
T: A presto!
Noa Palotto
Fonte: Ufficio Stampa Italian Academy of Osseointegration