Relazioni cliniche, approfondimenti scientifici, una tavola rotonda con i maggiori esponenti del settore: è stato tutto questo il congresso nazionale Coi-Aiog che si è tenuto a inizio marzo a Bologna, sicuramente un po’ penalizzato dalla pioggia gelata che si è abbattuta sul centro Italia e che ha impedito a molti iscritti di raggiungere la sede congressuale.
Per chi è riuscito ad arrivare, le due giornate sono volate via veloci, seguendo ad esempio la relazione di Marco Esposito sulle evidenze scientifiche del carico immediato o quella sulla trasformazione dell’odontoiatria in senso digitale di Carlo Mangano. E poi quelle dei rappresentanti dei tanti cenacoli attivi sul territorio italiano, vera forza del Coi-Aiog che, più che un’associazione, può essere definita una comunità: Luigi Occhiuzzi, esponente di lungo corso del Cenacolo calabrese, ha alzato l’attenzione sulla protesi mobile, una soluzione ancora di estrema attualità clinica; Federica Demarosi, del Cenacolo milanese, ha sottolineato ancora una volta il ruolo dell’odontoiatra nel far smettere di fumare i propri pazienti, a patto di acquisire le competenze necessarie per imparare a farlo; Francesco Spatafora, del Cenacolo siciliano, ha valutato le implicazioni in termini di qualità delle cure nelle recenti Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia del ministero della Salute.
Nella giornata di sabato al congresso è stata grande protagonista la scuola di Bologna, con una serie di relazioni tenute dagli esponenti del corso di laurea presieduto dal professor Luigi Checchi, una delle colonne portanti dell’università italiana.
Venerdì c’è stato invece spazio per la politica: in una tavola rotonda si sono confrontati i dirigenti di Aio, quelli di Andi, il neopresidente Cao Raffaele Iandolo, il vicepresidente vicario di Enpam Giampiero Malagnino e Laura Filippucci di Altroconsumo, insieme naturalmente al presidente Coi-Aiog e del congresso Maria Grazia Cannarozzo.