La Società italiana di implantologia osteointegrata (Sio), venerdì 7 febbraio in apertura del congresso 2014 ha presentato in una conferenza stampa due importanti documenti che saranno di estrema utilità per gli implantologi e per i loro pazienti. Il presidente Luigi Guida, che ha ideato e coordinato il progetto, ne ha illustrato contenuti e finalità, spiegando che sono frutto di un lavoro multidisciplinare dal titolo “La corretta informazione e il consenso del paziente in implantologia”.
Entrambi i documenti saranno a breve disponibili per i soci Sio sul sito web della società scientifica.
I due documenti Sio
Il presidente Sio ha spiegato che la “Guida per l’odontoiatra all’erogazione di una corretta informazione al paziente da sottoporre a trattamento implanto protesico” è destinata all’odontoiatra che esercita l’implantologia e vuole essere un supporto per la corretta e completa informazione del paziente da sottoporre a terapia riabilitativa implanto protesica. Si tratta di vere e proprie raccomandazioni, scaturite dalle evidenze presenti in letterartura e dal consenso degli esperti del gruppo di lavoro, che oltre ai soci attivi della Sio era composto da esponenti della Società italiana di medicina legale e delle assicurazioni (Simla), del Collegio dei docenti di odontoiatria, della Cao nazionale, del mondo professionale implanto-protesico e di Cittadinanza attiva, associazione per la tutela dei diritti dei pazienti. La guida elenca con precisione indicazioni e controindicazioni al trattamento implantare, ricordando al clinico tutti i passaggi da seguire tramite una check list.
La “Scheda di informazione e di espressione del consenso al trattamento implanto protesico” è invece rivolta ai pazienti e rappresenta il momento conclusivo dell’informazione al paziente del percorso diagnostico e terapeutico, ovvero la messa per iscritto delle principali informazioni fornite dal team odontoiatrico in fase di colloquio più la necessaria raccolta dei dati personali e la formalizzazione del consenso alle procedure diagnostiche e terapeutiche implanto protesiche.
I commenti del gruppo di lavoro
«Il merito di questi due documenti è quello di aver distinto l’informazione clinica rivolta all’odontoiatra – rigorosamente condotta in termini medico-scientifici – da quella rivolta al paziente, scritta con un linguaggio chiaro e non tecnico» ha commentato con soddisfazione il professor Gian Aristide Norelli, docente di medicina legale all’Università di Firenze.
Per il professor Claudio Buccelli, docente di medicina legale all’Università di Napoli, è importante chiarire e sottolineare come non si tratti di documenti di medicina difensiva. «ci siamo messi dal lato del paziente» assicura Buccelli, che come Norelli è un esponente della Simla.
Il lavoro congiunto tra odontoiatri e medici legali, oltre ad aver portato alla realizzazione di due documenti di grande valore per tutti gli implantologi italiani, segna il riavvicinamento tra queste due categorie, logorato nel tempo dalle numerose cause di contenzioso. Come spiega Gian Aristide Norelli infatti il clinico oggi è portato a vedere il medico legale come un nemico, come un giudice pignolo del suo lavoro alla ricerca dell’errore nella sua pratica ambulatoriale. «Non è così – sottolinea Norelli – e abbiamo voluto darne dimostrazione collaborando a questi documenti nell’interesse degli odontoiatri e dei loro pazienti».
Il docente universitario ha infine ricordato l’importanza dal punto di vista della responsabilità professionale (oltre che deontologica) della raccolta del consenso informato: in ambito pubblico l’assenza di una corretta comunicazione al paziente e la mancanza del consenso informato viene considerato dalla giurisprudenza “colpa grave”.
Il contenzioso odontoiatrico non è in crescita
Dalla conferenza stampa Sio emerge un dato interessante, che stride rispetto a quello che si pensava di conoscere fino ad ora sull’argomento: «Il contenzioso odontoiatrico non è in crescita. Il picco c’è stato nel 2007-2008. Ora ci aspettiamo un altro picco perché siamo in una fase di recessione economica». A dirlo è la professoressa Vilma Pinchi, odontoiatra e docente di medicina legale a Firenze che da 15 anni si occupa di contenzioso in odontoiatria. Secondo l’esperta quindi c’ da aspettarsi un aumento delle richieste di risarcimento da parte delle famiglie, che si rivolgerebbero a questo istituto utilizzandolo in qualche caso addirittura come forma di sostegno al reddito in un momento di forte crisi economica. In questi termini, ovvero nella misura in cui non si lega in maniera diretta alla qualità delle prestazioni erogate, il contenzioso fa parte del rischio d’impresa.
Secondo i dati riportati dalla professoressa Pinchi, in odontoiatria i contenziosi che si originano su problemi di consenso informato sono tra lo zero e il 3 per cento. Una quota bassissima del totale insomma. Il 90 per cento delle vertenze invece nasce da problemi legati alla comunicazione. Come nel caso in cui il paziente che, rivoltosi al dentista di fiducia per un intervento di implantologia, si trova affidato, senza le dovute spiegazioni, alle mani di uno sconosciuto: il consulente implantologo.
Ancora una volta insomma viene ribadito come il tempo dedicato a informare il paziente sia fondamentale a prevenire qualsiasi problema in ambito medico-legale. Certo richiede parecchio tempo, tanto che negli Usa, il tempo dedicato a informare il paziente, viene messo in fattura.
Andrea Peren