Una nostra paziente, S. E. di anni 68, in seguito a una malattia sistemica si è, suo malgrado, trascurata nella cura dell’igiene orale che è peggiorata ulteriormente con la lesione della spalla destra in seguito a una brutta caduta in ambiente domestico che le ha procurato anche la perdita dell’elemento 3.1.
Per cercare di sollevarle lo spirito, già compromesso dalle tante vicissitudini, abbiamo deciso di riabilitarla provvisoriamente in unica seduta, grazie al recupero dell’elemento dentale, portato dalla stessa paziente.
Dopo averlo re-idratato con fisiologica, abbiamo cercato di bonificare quanto possibile le strutture dentali e parodontali, quindi isolato il campo ed eseguiti quattro piccoli “ pin “ sulle pareti interprossimali degli elementi contigui in modo da avere un appoggio più stabile per un filo ortodontico da 0,18 volutamente in acciaio.
Abbiamo così creato una sorta di binario al fine di stabilizzare i denti vicini che risultano compromessi da un punto di vista parodontale.
Quindi una doppia coulisse sull’elemento da inserire sul binario ortodontico. Abbiamo poi chiuso e sigillato con resina composita.
Resta naturalmente un provvedimento in urgenza, anche per non sottoporre a terapie più impegnative la signora già provata per il suo recente trascorso.
Tale soluzione rappresenta una terapia “intercettiva,” come le abbiamo accuratamente spiegato in attesa di interventi risolutivi.
Ci ha confortato, guardandosi allo specchio, il timido sorriso che ci ha regalato per averle mascherato quel “buco nero” che tanto la affliggeva.

Aldo Crespi
Libero professionista
penso che sia la migliore soluzione che la signora poteva avere,in futuro di vedra’,al limite ci sono sempre le belle dentiere,che se fatte bene fanno ancora la loro ‘sporca’ figura.Unico appunto,almeno una foto linguale???
Puntualizzazione assolutamente perfetta aggiungerei anche una radiografia endorale per la valutazione completa, ma eravamo arrivati alla frutta, sia noi che la paziente e non ci stava proprio.
Buon lavoro a tutti.
Aldo