Nel pianificare un trattamento ortodontico, in alcune situazioni cliniche può essere consigliabile lo spostamento dei molari mascellari in direzione distale con l’obiettivo di creare spazio in arcata oppure di correggere un posizionamento della dentatura eccessivamente avanzato. Spesso, come nel caso clinico riportato, la trazione extraorale non rappresenta il presidio ideale, a causa della scarsa collaborazione del paziente e/o di problematiche cervicali correlate. D’altro canto, studi scientifici hanno mostrato come la maggiore efficienza dei distalizzatori intraorali venga vanificata dalla perdita di ancoraggio anteriore, con proclinazione del settore frontale.
Negli ultimi anni sono stati proposti nuovi dispositivi intraorali di distalizzazione, che scaricano la forza reattiva non più sugli elementi dentari, bensì su dispositivi di ancoraggio temporaneo (TADs) inseriti all’interno dell’osso. Una recentissima revisione Cochrane (1) ha riportato evidenze scientifiche sulla maggiore efficacia dell’ancoraggio scheletrico rispetto al tradizionale, ritenendo particolarmente promettente l’applicazione dei TADs ai dispositivi distalizzanti intraorali.
Nel caso clinico riportato, ad esempio, obiettivo primario era la correzione della classe II molare (fig.1), evitando assolutamente la proclinazione degli incisivi inferiori, già in posizione avanzata. Pertanto è stato impiegato il dispositivo Frog (Forestadent), apparecchiatura distalizzante intraorale ad ancoraggio scheletrico dall’impiego particolarmente semplice e maneggevole (fig. 2). I suoi elementi attivi sono la vite distalizzante centrale (8mm) in cui si inserisce un arco palatale in Betaflex .032” ingaggiato nella scarpetta palatale dei molari mascellari (fig. 3). L’arco palatale è modellato mediante le pre-attivazioni caratteristiche del K-Pendulum, con piega di uprighting, toe-in per evitare la rotazione molare, ed una forza distalizzante di circa 200gr per lato. La riattivazione periodica dell’apparecchiatura non necessita dello smontaggio, avvenendo bensì in maniera estremamente semplice mediante l’apertura della vite centrale. La porzione anteriore della vite presenta due alette in estensione che vanno saldate ad abutment da inserire sulla testa dei TADs OrthoEasyPal (Forestadent), progettati specificamente per il posizionamento nella zona anteriore del palato. L’inserimento dei TADs non necessita di guide chirurgiche né di indagini radiografiche accessorie.
Studi scientifici tridimensionali hanno difatti identificato la zona immediatamente retrostante la terza ruga palatina come sito ideale, in termini di qualità e quantità di osso, distanza dall’apice e dalla superficie radicolare degli incisivi, nonché libera di strutture anatomiche a rischio.
Il dispositivo di distalizzazione Frog ad ancoraggio scheletrico così costruito e applicato consente la distalizzazione corporea dei molari mascellari in circa 2-3 mesi, con assoluto controllo trasversale e verticale, richiedendo la minima collaborazione del paziente e senza alcuna possibilità di protrusione degli elementi dentari anteriori, per nulla coinvolti nell’ancoraggio (fig. 4).
Inoltre, dopo aver distalizzato i molari, l’inserimento di TADs in sede anteriore del palato, a differenza dei siti inter-radicolari, consente l’arretramento degli altri elementi dentari (premolari, canini e incisivi), potendo restare in sede come ancoraggio senza interferire in alcun modo con il movimento dentario (figg. 5-8).
Bibliografia
1. Jambi S et al. Cochrane Database of Systematic Reviews 2014, Issue 8.
2. Jambi S et al. Cochrane Database of Systematic Reviews 2013, Issue 10.
3. Ludwig B et al. Journal of Clinical Orthodontics 2011;45:77-84.

Giorgio Iodice
Università degli Studi di Napoli Federico II. Libero professionista a Caserta