Il paziente S.G. di quasi otto anni, presentava:
– all’esame extraorale incompetenza labiale e forte prominenza degli incisivi superiori;
– all’esame intraorale una seconda classe molare e canina piena con un overjet importante di 8.9 mm e una leggera contrazione del mascellare che si rendeva più evidente dall’avanzamento della mandibola simulato.
Il tracciato cefalometrico rivela una seconda classe con SNA di 4.7 e indice di Wits di 4.8 con una previsione di crescita in ante rotazione e una forte inclinazione degli incisivi superiori.
L’approccio iniziale avviene mediante un trattamento fisso parziale 2×4 con attacchi autoleganti per riequilibrare l’inclinazione degli incisivi e ottenere una leggera espansione trasversale del mascellare.
Essendo la componente muscolare la principale responsabile della malocclusione decidiamo di ricondizionare il paziente con un dispositivo funzionale tipo Frankel attivabile in seconda classe.
Il tipico effetto di eliminazione della pressione centripeta che ostacola il fisiologico sviluppo sagittale e trasversale dell’arcata, è ottenuto dagli scudi vestibolari e bottoni labiali in resina acrilica che impediscono anche l’interposizione delle guance tra le arcate.
Gli elementi di filo consentono il controllo della pro inclinazione degli incisivi.
La prescrizione ha previsto 12 ore di applicazione giornaliere tra notte e pomeriggio con l’attivazione in avanzamento progressivo che avveniva in studio circa ogni 2 mesi.
Allo stato attuale il trattamento è durato 2 anni circa, con risultati incoraggianti, ovviamente consideriamo il percorso ancora lungo, anche se agevolato dalle terapie eseguite fino ad oggi.
Prevediamo l’inevitabile passaggio alla fissa al fine di completare la correzione sagittale e coordinare le arcate.

Pamela Zucchi
Odontoiatra, specializzazione in Ortodonzia presso l'Università degli Studi di Milano