«Sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza». Questa la prescrizione contenuta nel Dpcm del 18 ottobre, che integra e modifica il contenuto del precedente decreto, quello del 13 ottobre.
Proibito dunque svolgere corsi e congressi almeno fino al 13 novembre 2020, data in cui cessa l’efficacia di questo Dpcm e, in base all’andamento dei contagi, verranno valutate la proroga o la rimodulazione di tutte le limitazioni.
Saltano quindi il congresso Aio e il congresso Aiop, mentre si sarebbe potuto svolgere Expodental Meeting (che però è stato cancellato): il Dpcm, infatti, risparmia le fiere. «Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all’ art. 2 dell’ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni e alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro» si legge nel decreto.
«Si colpisce un settore in cui il distanziamento è semplice e sono stati fatti ingenti investimenti dagli operatori per le misure di sicurezza come rilevatori agli ingressi di temperatura corporea, sistemi di igienizzazione degli spazi, percorsi guidati e conta persone per non creare assembramenti – commenta in una nota Federcongressi&eventi –. Non ci sono stati focolai di contagio nelle fiere e nei congressi appena svolti. Chiudere adesso significa non poter neppure programmare l’attività del 2021, distruggendo un intero settore che invece resta aperto in altri paesi europei con tassi di contagio ben più alti del nostro».
Andrea Peren
Giornalista Italian Dental Journal