Venerdì 13 e sabato 14 maggio al Palazzo dei congressi di Bologna la Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp) terrà un corso di aggiornamento su “La terapia parodontale semplice ed efficace”, in sessione congiunta odontoiatri e igienisti dentali.
È difficile diagnosticare e curare la parodontite? Esistono procedure di semplificazione nella terapia parodontale non chirurgica e quali sono gli strumenti più efficaci? Le nuove tecnologie ci possono essere di aiuto? Nei casi in cui, a causa dei danni anatomici causati dalla parodontite si renda necessaria una terapia chirurgica, abbiamo a disposizione procedure di semplificazione nella terapia dei difetti infraossei e dei difetti mucogengivali? Esistono strategie di semplificazione delle procedure di prevenzione primaria e secondaria della parodontite? Se la risposta è affermativa, la semplificazione può causare una perdita di efficacia del trattamento oppure no?
A tutte queste domande proveranno a rispondere i relatori del corso per dare a odontoiatri e igienisti dentali le giuste informazioni per affrontare in modo moderno ed efficace la sesta patologia più diffusa del pianeta, che colpisce 750 milioni di persone nel mondo e 7-8 milioni di persone in Italia.
E proprio per la rilevanza della patologia, «la diagnosi e la terapia parodontale devono essere al centro dell’attenzione di ogni odontoiatra e di ogni igienista dentale – spiegano i due coordinatori del corso, Giovanni Braga e Alessandro Crea –. Non esiste una “buona” cura odontoiatrica senza una preliminare valutazione parodontale del paziente. A questo proposito, è indispensabile ricordare che la parodontite è una delle patologie più diffuse del globo, con una prevalenza che nelle popolazioni occidentali sopra i 35 anni è del 47% e, negli over 65, supera il 60%. I casi gravi, a rischio di perdita dentaria a breve o medio termine, sono il 10-15% della popolazione».
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