
La presentazione dell’analisi di settore Undi
Dopo il risveglio del 2015, i dati dell’analisi di settore Unidi confermano un vero recupero del comparto dentale italiano nel 2016: la produzione industriale continua ad aumentare, questa stavolta sostenuta dalla forte crescita della domanda interna
Per la prima volta dopo dieci anni la produzione delle industrie del settore dentale è stata sostenuta soprattutto dalla domanda interna, anche grazie alla spinta dell’agevolazione fiscale del super ammortamento. Rallenta invece l’export, che rimane comunque di segno positivo ed è fatto per il 60% da macchinari.
Questo il quadro dell’analisi annuale di settore condotta da Key-Stone per Unidi, l’Unione nazionale delle industrie dentarie italiane, costruita su un universo di 382 aziende italiane e un campione che vale circa i due terzi del fatturato complessivo. L’analisi di settore fotografa ogni anno l’andamento dei due principali comparti del settore: quello della produzione industriale a valore ex fabbrica e quello dei consumi interni, calcolato attraverso i prezzi di vendita di beni e servizi a dentisti e odontotecnici.
La produzione industriale
La produzione delle industrie del settore nel 2016 ha raggiunto un valore di 880 milioni di euro, in crescita del 6,5% rispetto al 2015.
Negli ultimi anni, durante e subito dopo la crisi economica, la produzione industriale italiana del settore era cresciuta grazie all’export e le nostre aziende, in una situazione difficile per il mercato interno, erano riuscite a stare in piedi guardando oltre confine. Nel 2016 questa tendenza è cambiata bruscamente, con un rallentamento delle esportazioni ma una eccezionale crescita della domanda interna, che ha sostenuto gran parte dello sviluppo del comparto. Negli ultimi dieci anni comunque la produzione è sempre cresciuta, rallentando solo nel 2012, quando l’Italia è andata in recessione, e nel 2016 è andata ben oltre la crescita della produzione industriale del Paese.
«Lavoriamo in un ottimo settore, un settore privilegiato che da trent’anni cresce sempre di più rispetto agli indicatori del Paese. Il comparto produttivo in particolare è un settore vero fiore all’occhiello del sistema manifatturiero italiano» ha commentato Roberto Rosso, presidente Key-Stone, sottolineando che i numeri sarebbero ancora più positivi se si considerasse tutto l’indotto produttivo e che, inoltre, questi dati riportano il mercato italiano in seconda posizione in Europa, subito dietro alla Germania e davanti alla Francia.
Il mercato delle vendite in Italia
Il mercato interno delle vendite è cresciuto nel 2016 di 7,7 punti percentuali, con un valore di quasi 1.300 milioni, di cui il 28% frutto della vendita di apparecchiature, in crescita del 14% rispetto al 2015.
Il mercato interno ha avuto una vera e propria esplosione degli investimenti da parte di studi dentistici e laboratori odontotecnici che, sostenuti da un’indubbia ripresa degli accessi dal dentista e della spesa odontoiatrica (certificati da Istat), da un rinnovato clima di fiducia degli operatori e, soprattutto, dagli incentivi fiscali del super ammortamento, hanno generato una crescita a due cifre per ciò che concerne i beni durevoli. Il sell-out italiano (valore del mercato finale a studi e laboratori), che include una parte di prodotti e attrezzature di produzione domestica e un’altra di importazione, che come anticipato ha avuto una crescita intorno al 7,7%, ha potuto contare su uno sviluppo che ha superato il 20% in alcuni ambiti, come quello della radiologia, del Cad-Cam e dei riuniti.
I prodotti di consumo si sono invece attestati intorno al 5% di crescita e hanno così superato il valore di 500 milioni di euro, e i valori di mercato complessivo sono arrivati a un tetto che non veniva raggiunto dal 2008. «In questo contesto positivo della domanda interna, i fabbricanti dei settori maggiormente legati alle aree di sviluppo descritte, cioè quelle tecnologiche, hanno potuto intercettare la situazione congiunturale positiva» ha puntualizzato Roberto Rosso.
Il mercato delle vendite odontoiatriche è fatto soprattutto da beni di consumo e apparecchiature ma un ruolo di primo piano continua ad averlo l’implantologia, che rappresenta da sola il 22%, con un mercato molto sviluppato in termini di volumi, anche se con tassi di crescita inferiori rispetto al passato. Secondo i dati diffusi da Key-Stone, infatti, in Italia vengono posizionati più di 1 milione e 700 mila impianti l’anno, con un rapporto tra impianti e abitanti altissima: siamo probabilmente i secondi al mondo, superati solo dalla Spagna.
Gli scenari futuri
«Tutte le crescite che abbiamo registrato sono in ottica digitale, sia nel settore della radiologia che nel Cad-Cam e nell’ortodonzia, trainata dagli allineatori» sottolinea Roberto Rosso, chiarendo quindi come il mercato odontoiatrico dei prossimi anni sarà guidato dalla trasformazione dell’odontoiatria da analogica a digitale. Secondo l’analista sarà inoltre un mercato più “liquido”, non più a compartimenti stagni, senza un netto confine tra prodotti e servizi. Questi ultimi, soprattutto legati alle nuove tecnologie di produzione dei dispositivi su misura e del mondo software più in generale, saranno protagonisti del mercato dei prossimi anni.
Riguardo ai canali di vendita, c’è poi da registrare il recupero dei depositi dentali che, dopo un certo calo negli anni della crisi, stanno riprendendo il loro ruolo sul territorio, soprattutto grazie alla vendita di attrezzature e tecnologie, beni che per loro natura hanno più necessità di una distribuzione territoriale secondo la modalità del deposito.
In ultimo, va rilevata qualche preoccupazione per il mercato interno, troppo legato al super ammortamento, vero protagonista dell’exploit del 2016 e che probabilmente disegnerà un quadro molto positivo anche nel 2017.
Salvo ulteriori proroghe, però, gli incentivi fiscali tesi a favorire gli investimenti si chiuderanno a fine 2017, aprendo così a una fisiologica contrazione delle vendite nel 2018 che, secondo Roberto Rosso, «potrà essere compensata solo da un solido posizionamento delle nostre aziende nel mercato internazionale, nella speranza che eventuali surplus finanziari provenienti da due esercizi a dir poco eccezionali possano rappresentare un polmone sufficiente alla gestione di un periodo influenzato da un inevitabile rimbalzo tecnico».
Andrea Peren
Giornalista Italian Dental Journal