L’odontoiatra potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nell’identificazione delle persone ad alto rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, nonché nella diagnosi precoce di questa condizione in coloro che non sanno di esserne affetti. Lo sostiene una revisione sistematica condotta da ricercatori dell’Università di Birmingham, in Inghilterra, pubblicata su Current Oral Health Reports.
Il diabete di tipo 2 infatti, nelle sue fasi iniziali, è asintomatico. Così in molte persone può restare non diagnosticato anche per diversi anni.
Il team di ricercatori ha scoperto che l’uso di strumenti di valutazione del rischio come questionari per i pazienti e analisi del sangue nel contesto di un ambulatorio di odontoiatria potrebbe portare a migliori risultati per i pazienti e a una migliore gestione della condizione. Questi risultati, insieme alla constatazione che la malattia parodontale grave è significativamente correlata al diabete di tipo 2, suggeriscono la messa in atto di programmi di diagnosi “alla poltrona” di questa condizione.
Già diversi studi erano stati fatti per verificare la possibilità di identificare le persone che potrebbero essere ad alto rischio di diabete, con iperglicemia non diabetica (quella condizione chiamata “pre-diabete”) oppure che già hanno diabete, senza esserne consapevoli, attraverso l’uso di strumenti mirati di valutazione del rischio. Di questi studi, la ricerca ne ha individuati dodici, focalizzati principalmente sulle opinioni delle parti interessate, pazienti, dentisti, igienisti dentali, studenti di odontoiatria e medici, che sono state generalmente positive. Le principali barriere citate sono state il tempo, i costi, la formazione inadeguata e l’insuficiente follow-up dei partecipanti da parte dei medici di base. I processi di valutazione del rischio adottati sono stati diversi, ma la maggior parte degli studi ha utilizzato una combinazione di metodi riassunti in un questionario seguito da un campione di sangue alla poltrona.
«La nostra indagine ha identificato atteggiamenti positivi di medici, membri del team odontoiatrico e pazienti nei confronti della valutazione del rischio e della diagnosi precoce del diabete e del pre-diabete all’interno dello studio dentistico – ha detto il ricercatore senior dello studio, il professor Iain Chapple, direttore della Scuola di odontoiatria dell’Università di Birmingham –. I pazienti hanno inoltre fortemente supportato l’esecuzione di test che forniscono risultati immediati».
Giampiero Pilat
Giornalista Italian Dental Journal
Bibliografia:
Yonel Z, Batt J, Jane R et al. The role of the oral healthcare team in identification of type 2 diabetes mellitus: a systematic review. Curr Oral Health Rep 7, 87–97 (2020).