La paziente D. C. di anni 26 in cura ortodontica (figg. 1 e 2) per regolarizzare le arcate, l’occlusione e l’agenesia congenita del 3.5 opta per terapia sostitutiva di tipo implantare. Il caso è emblematico per la variante anatomica del profilo di emergenza dell’alveolare inferiore sinistro.
In letteratura vi sono molti casi di varianti, semplici e complesse, dal totale sdoppiamento del nervo ai casi con emergenze atipiche. Il caso in questione riguarda il profilo emergente spostato crestalmente come risulta dalla TAC (fig. 3). Banalmente intuibile che tale valutazione deve essere “scrupolosamente” pre-implantare (figg. 4, 5 e 6). Solitamente nei pazienti giovani in questo sito esistono margini di sicurezza più ragguardevoli che consentono inserimenti implantari con lunghezze maggiori (fig. 7). Al contrario, avevamo circa 10 mm prima di raggiungere il forame di emergenza del nervo alveolare.
Abbiamo sfruttato, grazie all’anatomia favorevole, lo spazio vestibolo–linguale guadagnando in circonferenza ciò che abbiamo perso in altezza (fig. 8). Al fine di non avere una parestesia “temporanea” causata dall’edema post-intervento, abbiamo tenuto 2 mm di margine. La paziente non ha avvertito disagio alcuno e i controlli confermano il risultato clinico (figg. 9, 10, 11, 12 e 13).
Vale quindi sempre l’aforisma del mio grande maestro: pensa, rifletti e poi agisci, sempre in questo ordine.

Aldo Crespi
Libero professionista