Quando mi è stato chiesto di portare un mio contributo al congresso, non ho avuto un attimo di esitazione e ho scelto di lanciare un forte messaggio per implementare nel lavoro di pratica clinica preventodontica percorsi nuovi che possano ottenere maggiore fidelizzazione del paziente a quel percorso di salute e benessere del cavo orale in link con la salute di tutto l’organismo.
La compliance con il paziente è sicuramente il concetto più scritto e riferito in tutti i testi, pubblicazioni e presentazioni ad eventi in tema di prevenzione, ma se ancora i risultati epidemiologici espressi dalla Sidp sono ancora allarmanti, forse dobbiamo implementare il concetto di compliance con la filosofia di approccio motivazionale di concordance. L’empowerment indica un processo di crescita sia di un individuo che di un gruppo, basato sia sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’auto determinazione, per far emergere risorse latenti e portare l’individuo ad appropiarsi consapevolmente del suo potenziale. Il ruolo primario che ogni operatore sanitario “deve” esprimere in materia di prevenzione è senza alcun dubbio la promozione della salute e l’educazione alla salute sul territorio, già e soprattutto in prevenzione primaria, attraverso una comunicazione efficace.
L’igienista dentale, quindi, deve essere un coach per la salute sistemica e per la salute del cavo orale del paziente.
La maggior parte delle malattie del cavo orale sono prevenibili, per tale motivo l’igienista dentale riveste una posizione ideale nell’identificare quei pazienti a rischio e aiutarli a raggiungere una situazione ottimale sia per la salute orale che per quella generale, migliorando così la qualità complessiva della vita.
Tutto ciò è possibile attraverso una buona comunicazione e motivazione da parte dell’igienista dentale affinché i pazienti vengano incoraggiati ad attuare stili di vita sani, che prevengano future patologie.
L’incapacità di avere modifiche comportamentali ai corretti stili di vita deriva dalla convinzione di trasferire al paziente le informazioni di salute, dettare delle regole e strumenti e movimenti dello spazzolamento, procurando al paziente un profondo svantaggio quando viene chiesto loro di assumersi le responsabilità per la propria salute orale.
Ruolo fondamentale dell’igienista dentale è la concordance sui cambiamenti che il paziente mostra di poter fare, attraverso una condivisione di intenti, dove vengono scelti momenti, strumenti e tecniche “personalizzate” al vissuto del paziente, capacità, situazione clinica e predisposizione caratteriale a ciò che egli predilige (tecnica di spazzolamento tailoring “personalizzata e condivisa”, Nardi et al. 2014).
Partecipazione e percezione attiva, influenza personale, fiducia in sé appresa e soprattutto importanza dell’individuo nella condivisione con l’operatore della scelta di una tecnologia più idonea, più che di movimenti e tempi definiti da regole generali che non tengono conto della personalizzazione delle procedure.
Il cambiamento dell’empowerment dell’igienista dentale deve avere come percorso obbligato la centralità dei bisogni del paziente, clinici ed extra clinici, per agevolare il cambiamento verso corretti stili di vita. Importante la preparazione delle figure sanitarie verso il nuovo percorso formativo della medicina degli stili di vita.
Ascoltare il paziente significa entrare in una condizione di totale attenzione e concentrazione nella quale siano interessati oltre gli elementi organici, anche e soprattutto anima, mente e corpo.
L’igienista dentale può sfruttare l’empowerment di ogni paziente attraverso il coaching, ovvero attraverso il ruolo di coach a cui può e deve ispirarsi.
Gianna Maria Nardi
Docente e ricercatore confermato all’Università Sapienza di Roma, dipartimento di scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali
Direttore master tecnologie avanzate nelle scienze di igiene orale
Past president Sisio
Vicepresidente Accademia di prevenzione odontostomatologica “Il Chirone”