Si è presentata alla nostra osservazione una giovane paziente per la sostituzione dell’11 che le è stato estratto a causa di una frattura radicolare (fig. 1). La perdita dell’elemento naturale ha determinato un riassorbimento crestale sia in senso orizzontale che in senso verticale (fig. 3). Rimuoviamo le corone adiacenti per realizzare un provvisorio fisso per non creare disagi ulteriori alla paziente (fig. 4). Al fine di ristabilire un’estetica naturale ci proponiamo di espandere la cresta per ricostruire un’anatomia naturale.
In letteratura sono contemplate varie tecniche chirurgiche per compensare tale riassorbimento, come la rigenerazione guidata con l’utilizzo di biomateriali e membrane o innesti di osso. Secondo la nostra esperienza pluriennale preferiamo adottare la tecnica dello split crest per espandere orizzontalmente la cresta, esaltando il concetto dell’autoriparazione. Lo split crest non solo ci permette l’allargamento delle creste atrofiche ed una guarigione biologica ottimale ma ci fornisce anche vantaggi di ordine estetico, come la ricreazione sia delle bozze radicolari, colmando il riassorbimento del piatto vestibolare, sia la festonatura dei tessuti molli. Pertanto a nostro avviso questa è una tecnica affidabile sia per l’alta percentuale di successo che per quanto riguarda la qualità dell’osso neoformato. Infatti l’istologia dimostra la neoformazione di solo osso, a differenza di altre tecniche di rigenerazione guidata dove i biomateriali permangono per lunghissimo tempo, riducendo pertanto la percentuale in osteointegrazione.
Ottenuta l’espansione (fig. 5) inseriamo un impianto Intra-Lock CT da 10 mm.
Dopo tre mesi, a guarigione avvenuta, recuperiamo l’impianto con un secondo intervento e procediamo alla restaurazione protesica avendo recuperato il gap del riassorbimento osseo dovuta alla perdita dell’elemento naturale.

Gino De Benedictis
Libero professionista a Pescara
Complimenti per l’intervento, ma vorrei chiederti: non ti sa un pò di overtreatment fare tutto quell’intervento per inserire un impianto quando poi c’erano già i due denti adiacenti limati e pronti per un ponte?
Salve, ottimo risultato. Potrei sapere se il lembo mucoso viene fatto a spessore totale o a spessore parziale? In quest’ultimo caso (che riterrei migliore), a vostro parere, quando poi si effettuano i tagli verticali di rilasciamento della parete ossea vestibolare, non si interrompe comunque la vascolarizzazione del periostio che ricopre la parte “splittata”(e, quindi, tanto valeva fare un lembo a spessore totale)? Grazie. Mauro