Il paziente, maschio di 18 anni, in buono stato di salute generale, viene inviato per estrarre il 18 incluso in quanto il collega sospetta interferisca con l’eruzione del 17, anche questo in inclusione. L’ortopantomografia e la clinica non danno certezza della esatta posizione del 18 rispetto al 17, che comunque appare in asse, allo scopo viene prescritta una Tac. L’appuntamento per l’estrazione, per lunghi tempi di attesa,viene fissata ad alcuni mesi dall’ortopantomografia. Fortunatamente il Dentascan, effettuato a pochi giorni dalla data dell’intervento, evidenzia l’attuale e reale posizione dell’ottavo, con corona distovestibolare e radici palatali in stretto rapporto con il palatino, quindi non più posizionato come appariva dalla “vecchia” ortopantomografia.
Il paziente è in copertura antibiotica con amoxicillina clavulanata 1c tre volte die. Viene effettuata anestesia con mepivacaina e adrenalina 1,8 cc e viene scolpito lembo vestibolare con uno scarico mesiale al 16 e uno sul tuber, abbinato a lembo palatale senza scarichi ma allungato fino al 14 per consentire una buona visibilità. Questo lembo, a tutto spessore, viene scollato ponendo attenzione a non ledere all’emergenza il fascio neurovascolare palatino maggiore. Si evidenzia subito la corona del 17, distalmente alla quale viene praticata breccia ossea occluso-palatale al fine di raggiungere la corona del 18. Fortunatamente non necessita di odontotomia in quanto si movimenta con relativa facilità con una leva diritta. Il 17 non è stato né danneggiato né lussato nel corso della estrazione, come non è stato danneggiato nemmeno il fascio neurovascolare.
Viene effettuata la manovra di Valsalva che risulta negativa. Si sutura a chiudere in riassorbibile per motivi di praticità. Buona l’emostasi e il decorso post operatorio
Da questo case report appare chiaro che le indagini radiografiche devono essere complete e soprattutto recenti: si è visto infatti come in pochi mesi sia variata la posizione del dente. Si vede anche che con un po’ di prudenza un dente simile è affrontabile in sicurezza anche ambulatorialmente. Infine nel consenso è stato menzionato sia il rischio di lussare pure il 17 che quello di aprire il seno o farvi penetrare un dente, come anche il possibile rischio di ledere il fascio neurovascolare palatino maggiore o l’arteria alveolare superiore posteriore.

Giorgio Tiozzo
ULSS1 Belluno, responsabile per la branca di odontoiatria. Specializzato in odontoiatria pediatrica e in odontoiatria clinica nel disabile e nel paziente medicalmente compromesso.