La giovane paziente V. M. di anni 28 ci viene inviata per una valutazione chirurgica relativamente all’avulsione del 3.8 per evidente disodontiasi.
Eseguiamo una valutazione preoperatoria riferendoci a ortopantomografia e cone beam, che documentano una certa vicinanza con il Nai senza averne però un contatto e/o passaggio diretto. Tuttavia, dovendo separare inevitabilmente la porzione coronale cercando la massima profondità possibile, un minimo rischio di avvicinarci al canale mandibolare esiste. Questo perché la posizione, nonostante la strumentazione più idonea, non è facilmente raggiungibile e il controllo degli strumenti rotanti non sempre è così agevole.
Ci siamo aiutati con la classica radiologia endorale, misurando con precisione la lunghezza della fresa in base alla profondità da raggiungere (figg. 6, 7 e 8). Ci siamo mossi prestando come sempre la massima attenzione all’aspetto linguale, scollando a tutto spessore e proteggendo i tessuti con appositi scollatori e lasciando un piccolo margine nella separazione linguale. Una volta separata la porzione coronale è stato più semplice estrarre la radice, anche se la zona apicale era leggermente incurvata (fig. 11).
Eseguita la radiografia finale di controllo, verifichiamo la totale assenza di residui e la coerenza della porzione distale del 3.7 (fig. 12).
Ricomposto i lembi suturiamo con Vicryl 4.00 e prescriviamo la solita terapia con antibiotico e antinfiammatorio (amoxicillina e nimesulide) e collutorio a base di clorexidina.
Rivediamo il paziente al controllo confortati da una perfetta guarigione senza postumi, con integrità dei tessuti circostanti (fig. 13).

Aldo Crespi
Libero professionista a Corsico (Milano)