Nel seguente caso clinico descriveremo la preparazione di un sito implantare in seguito a estrusione ortodontica di un elemento e successiva avulsione del residuo radicolare.
Una paziente di 40 anni si è presentata al nostro studio lamentando la mobilità del 22 e l’apertura di un diastema tra quest’ultimo e l’elemento 21 (fig. 1). Dall’esame obiettivo si evidenzia un’infiammazione gengivale diffusa e sventagliamento del 22 con l’apertura di un ampio diastema tra questo elemento e il 21. Al sondaggio dell’elemento 22 si rileva una recessione gengivale vestibolare di 2 mm (profondità di sondaggio vestibolare: mesiale 8 mm, distale 7 mm; sondaggio palatale: 9 mm, 7 mm). Si registra una mobilità di grado 3 e sanguinamento di grado 2. La radiografia endorale mostra un marcato riassorbimento osseo sia orizzontale che verticale (fig. 2).
Considerate le condizioni del 22, il suo ridotto supporto parodontale, l’impossibilità di eseguire una terapia parodontale con un risultato clinico stabile oltre che esteticamente accettabile, si decide di eseguire l’estrusione ortodontica del 22 per ottenere lo sviluppo del sito implantare e procedere, dopo l’avulsione del residuo radicolare, all’inserimento di un impianto.
Completata la preparazione iniziale alla paziente viene applicata l’apparecchiatura per l’estrusione ortodontica del 22 (fig. 3) e man mano che questa procede si provvede al suo molaggio. L’estrusione ortodontica dura circa 6 mesi e viene periodicamente monitorata radiograficamente (fig. 4). Quando il volume rigenerato tramite la tecnica di estrusione ortodontica è sufficiente per procedere con lo sviluppo del sito implantare si passa alla fase chirurgica.
Si prepara un lembo a tutto spessore per la rimozione del residuo radicolare e l’inserimento dell’impianto. L’alveolo post estrattivo è circondato da un buon volume di osso sia sul versante vestibolare che su quello palatino (fig. 5) . Si inserisce un impianto Frialit-2 Synchro con un diametro di 3,8 mm e lungo 13 mm (fig. 6), sull’impianto viene avvitato un tappino di guarigione di 5 mm di altezza e intorno ad esso si sutura il lembo (fig. 7) . Alla rimozione della sutura (fig. 8), dopo 10 giorni, il tappino di guarigione viene sostituito da un moncone in plastica, Frialit-2 ProTect, sul quale si costruisce un provvisorio in resina senza carico funzionale (fig. 9) che viene periodicamente modificato allo scopo di guidare la guarigione dei tessuti molli.
Dopo 10 settimane si può apprezzare una buona maturazione dei tessuti (figg. 10-11-12). A questo punto il provvisorio viene caricato anche funzionalmente.
Dopo altre 6 settimane si sostituisce il provvisorio con un elemento definitivo in lega aurea e ceramica (figg. 13-14-15-16).
Bibliografia
Selezione di articoli dalla letteratura internazionale sul tema dell’estrusione ortodontica e inserimento di impianto dentale.
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Angelo Cisternino
Libero professionista
Complimenti bel caso risolto col miglior innesto osseo possibile quello che si porta dietro il dente estruso
Ciao Massimo