Il caso presentato rappresenta un fallimento di terapia endodontica nonostante il rispetto dei protocolli applicati.
La paziente A. E. era stata sottoposta nel 1999 a terapia endodontica in 2.4 con conseguente riabilitazione protesica (fig. 1). Dopo circa 23 anni, compaiono disturbi alla masticazione e dalla radiografia risulta evidente la lesione apicale tardiva (fig. 2). Trattandosi di una paziente collaborativa, optiamo per una terapia per conservare l’elemento dentale e quindi, considerando la riabilitazione protesica, eseguiamo una chirurgia endodontica, che apparentemente risolve il caso clinico (fig. 3).
Con il senno di poi avremmo dovuto sospettare l’ipotesi di frattura, considerando il tempo trascorso senza sintomi dal trattamento canalare. Trascorso quasi un anno senza sintomi, infatti, la paziente torna in studio con un fastidio capriccioso e modesto. La radiografia non lascia alcun dubbio sull’effettiva frattura dell’elemento (figg. 4, 5 e 6). L’estrazione inevitabile è stata seguita da un impianto post-estrattivo immediato dal diametro di 3,7 mm e di 13 mm di lunghezza, in uno spazio particolarmente ristretto (figg. 7, 8, 9, 10, 11 e 12).
Trascorso il tempo previsto rileviamo l’impronta che indirizziamo al laboratorio per la realizzazione del manufatto (fig. 16), che quindi cementiamo e controlliamo radiologicamente e clinicamente. La paziente è confortata dal risultato e verrà monitorata nel tempo.
Il caso presentato offre uno spunto di riflessione sui fallimenti tardivi in endodonzia che, in alcuni casi, restano insoluti o quantomeno spiegabili nel considerare sempre l’ipotesi di una frattura misconosciuta. Questo, considerando che la prima endodonzia (fig. 1), anche se non da esposizione, non sembra criticabile, al contrario di alcune altre non proprio congrue, almeno radiologicamente che tuttavia durano anni senza sintomi e senza lesioni apparenti.
Si ringrazia il laboratorio Alessandro Di Nanno (cesano Boscone, Milano) per la costante e proficua collaborazione

Aldo Crespi
Libero professionista a Corsico (Milano)