È una decisa promozione dell’utilizzo in endodonzia dei Fans, i farmaci infiammatori non steroidei, quella che emerge dalla revisione sistematica pubblicata sul numero di ottobre di Jada. «I Fans – afferma Anita Aminoshariae della Case Western Reserve University di Cleveland, coordinatrice del lavoro – dovrebbero essere considerati i farmaci di prima scelta per alleviare o minimizzare il dolore di origine endodontica, a meno che non ci siano controindicazioni legate al singolo paziente. Nelle situazioni in cui, da soli, non sono efficaci, si raccomanda la combinazione dei Fans con paracetamolo o un altro farmaco ad azione centrale. Gli steroidi appaiono invece efficaci in caso di pulpite irreversibile».
Storicamente, l’estrazione dei terzi molari impattati è servita come modello affidabile di dolore su cui valutare l’efficacia dei farmaci analgesici, generalmente analizzando pazienti con minimo dolore preoperatorio e nessun’altra condizione patologica che avrebbe potuto interferire. Tuttavia, i soggetti che hanno bisogno di un trattamento endodontico appartengono a una tipologia differente: prima di tutto sono generalmente di età più avanzata e possono avere storie mediche più complesse, inoltre nella popolazione endodontica è piuttosto frequente la presenza di infezioni pulpari o periradicolari preoperatorie. Queste due differenze possono confondere i risultati dell’efficacia analgesica dei farmaci e comunque richiedere un approccio diverso.
Il dolore endodontico risente di un periodo molto più lungo di accumulo di leucociti polimorfonucleati, mastociti, macrofagi, linfociti T e B, sprouting neuronale e regolazione genica. Nella fase iniziale della pulpite, una risposta immunitaria a livello cellulare è indotta dai linfociti T, mentre nelle fasi avanzate compaiono i linfociti B con la distruzione del tessuto pulpare da parte degli enzimi proteolitici rilasciati da neutrofili, mastociti e macrofagi. In aggiunta, si produce una sensibilizzazione centrale e periferica come risultato di una iperalgesia controllata dall’espressione genica regolata dal fattore di crescita nervoso.
Era dunque opportuno un approfondimento specifico sull’approccio farmacologico al dolore endodontico e i ricercatori americani hanno individuato e analizzato i risultati di 27 studi randomizzati e controllati con placebo, suddivisi in due gruppi a seconda che i trattamenti analgesici fossero stati effettuati prima o dopo l’intervento. Come si è detto, la raccomandazione finale è di utilizzare i Fans, in dosaggio equianalgesico di 400-600 mg di ibuprofene.
Alcuni studi hanno evidenziato che i Fans sono più efficaci sia del paracetamolo che del tramadolo, anche quando questi ultimi sono combinati con codeina, ma che una combinazione di Fans, paracetamolo e tramadolo è ancora più efficace di ciascun farmaco preso singolarmente.
Renato Torlaschi
Giornalista Italian Dental Journal