I fenamati sono un gruppo di Fans con grande versatilità di impiego nelle condizioni di infiammazione e dolore. Acido mefenamico (estrazioni), acido niflumico (edema) e normiflumato (tessuti molli) trovano particolare indicazione in ambito stomatologico
I fenamati sono un gruppo di Fans che hanno una grande versatilità di impiego in svariate condizione di infiammazione e dolore.
L’acido mefenamico è consigliato nelle terapie antinfiammatorie di breve durata, in pazienti con sintomi dolorosi lievi.
L’acido niflumico trova impiego in numerose condizioni infiammatorie e dolorose del distretto testa-collo, anche nei bambini ma sopra i 12 anni.
Con un’ottima tollerabilità gastrica, azione antinfiammatoria con blocco della ciclo e lipo-ossigenasi e con tropismo per i tessuti molli delle prime vie aeree, il normiflumato trova indicazione anche in campo pediatrico nella gestione delle patologie otorinolatingoiatriche e del cavo orale.
Il flufenamato è invece disponibile per applicazioni topiche nelle patologie muscolari e osteoarticolari.
I fenamati sono stati studiati anche per la loro efficacia nel trattamento di malattie neurodegenerative ove, oltre a ridurre l’infiammazione, agiscono direttamente su enzimi e canali ionici, indirettamente su fattori di trascrizione e alcuni inibiscono l’inflammasone NLRP3 proteggendo nei confronti della malattia di Alzheimer (1, 2).
Inoltre i fenamati inibiscono a bassissime concentrazioni le funzioni dei polimorfonucleati indotte dal recettore per il Leucotriene B4 o canali del calcio (3, 4).
Acido mefenamico
Questa molecola è consigliata nelle terapie sintomatiche di breve durata degli stati dolorosi di lieve e modesta entità su base infiammatoria acuta e cronica. Assorbito lentamente, raggiunge la massima concentrazione plasmatica in 2-4 ore. Metabolizzato dal fegato, viene escreto per le vie biliari e urinarie. Ha una emivita di 4-6 ore.
Viene consigliata la somministrazione di 2 capsule da 250 mg 3 volte/die come dose iniziale, per passare poi a 1 capsula 3 volte/die.
Il farmaco è efficace contro il dolore post-estrattivo del terzo molare con dosaggio di 500 mg/die (5).
L’acido mefenamico presenta effetti collaterali simili agli altri Fans e può causare anche reazioni cutanee con una frequenza del 10-15% e più raramente depressione midollare, trombocitopenia, agranulocitosi, anemia emolitica.
Efficace nel dolore di lieve-moderata intensità correlato a malattie reumatiche, osteoartrite, artrite reumatoide, nelle lesioni dei tessuti molli e ad altre condizioni muscolo-scheletriche dolorose. Utile anche nel trattamento acuto di emicranica e cefalea, svolge un’azione neuroprotettiva e protegge le cellule dal danno neurotossico indotto da agenti chimici o stress ossidativo indotto da D-Serina (6). Attraverso l’inibizione dell’attivazione/fagocitosi della microglia indotta da stress cronico nell’ippocampo migliora i sintomi depressivi (7). Ha un’azione immunosoppressiva verso la risposta immunitaria umorale e cellulo-mediata (8). Le recenti scoperte del ruolo dell’inflammasone NLRP3, appartenente alla classe dei recettori della risposta immunitaria innata, nel guidare l’inizio delle risposte infiammatorie e la cui disregolazione contribuisce alla patogenesi di svariate malattie, riporta all’attenzione scientifica l’acido mefenamico per la sua capacità di inibirlo (9).
Acido meclofenamico
Questo farmaco viene consigliato in caso di sindromi dolorose leggere e moderate e per la cura delle forme gravi e croniche di artrite reumatoide e per la terapia dell’osteoartrosi.
Disponibile in capsule rigide da 50-100 mg, in supposte da 100-200 mg o gocce orali da 70 mg/ml, presenta rapido assorbimento e picco di concentrazione plasmatica da 30 minuti a 2 ore, con emivita da 0,8 a 2,1 ore. Alcuni studi hanno messo in luce la sua azione antineoplastica (10, 11).
Acido flufenamico
Il principio attivo è disponibile in crema al 3% per il trattamento delle affezioni dolorose su base infiammatoria dell’apparato muscolo-scheletrico. Può essere associato a glicosaminoglicanopolisolfato, un inibitore della ialuronidasi e di numerosi altri enzimi dotati di attività proteolitica, e a etilenglicole monosalicilato, responsabile insieme all’acido flufenamico dell’attività analgesica e antinfiammatoria.
Acido niflumico
L’acido niflumico è un Fans appartenente alla categoria dei fenamati, indicato negli adulti e nei bambini sopra i 12 anni per ridurre l’infiammazione, il dolore e l’accumulo di liquidi nei tessuti (edema) che accompagnano diverse malattie infiammatorie cronico degenerative delle ossa e delle articolazioni, della pelle, nei traumi e distorsioni, malattie orl e odontoiatriche, pleurite fino alla tromboflebite acuta superficiale. L’acido niflumico è disponibile in capsule da 250 mg fino a 3 volte/die o come estere-beta morfolinoetilico dell’acido niflumico per uso rettale da 500 o 285 mg.
L’attivazione di alcuni canali ionici indotta dall’acido niflumico influisce nel controllo dell’omeostasi glucidica regolando quello che è il normale pattern di attività insulinica. Interessante è l’attività di soppressione della proliferazione e migrazione dimostrata su diverse linee cellulari cancerose (12-14).
Normiflumato
Il normiflumato o estere beta-morfolinoetilico dell’acido niflumico è venduto in compresse da 700 mg con posologia 2 volte/die negli adulti, ridotto a 350 mg 3 volte/die negli anziani o persone con patologie croniche epatiche e renali. Disponibile anche in formato supposte da 700 mg e 400 mg (uso pediatrico) e formato granulare per sospensione orale da 350 mg.
Il farmaco presenta tropismo elettivo per le mucose delle vie aeree, che lo rende tra i Fans specifici per le patologie infiammatorie localizzate nel distretto orl. Interferisce con il metabolismo dell’acido arachidonico inibendo entrambe le vie di metabolizzazione, ossia la ciclo-ossigenasi e la lipo-ossigenasi, agendo rispettivamente sulla sintesi di prostaglandine e leucotrieni.
Rispetto ad altri Fans, il morniflumato risulta essere maggiormente tollerato a livello gastrico, sia per assensa di irritazione locale di tipo fisico-chimico sulla mucosa gastrica, sia perché non inibisce la sintesi delle prostaglandine ad attività citoprotettiva (PGI2 e PGE2). L’esterificazione del proprio gruppo acido permette il “mascheramento” della funzione acida e il superamento inattivo dello stomaco per essere scisso in acido niflumico nel distretto plasmatico dopo l’assorbimento.
Indicato per il trattamento sintomatico degli stati flogistici dolorosi e non dolorosi, anche accompagnati da febbre, a carico delle vie aeree, dell’apparato stomatologico e orl e dell’apparato osteoarticolare.
Il farmaco si avvia verso i 40 anni di storia di uso clinico e successo in campo pediatrico.
Bibliografia
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2. Daniels MJ et al. Fenamate NSAIDs inhibit the NLRP3 inflammasome and protect against Alzheimer’s disease in rodent models. Nat Commun. 2016 Aug 11;7:12504.
3. Kankaanranta H, Moilanen E, Vapaatalo H. Effects of non-steroidal anti-inflammatory drugs on polymorphonuclear leukocyte functions in vitro: focus on fenamates. Naunyn Schmiedebergs Arch Pharmacol. 1994 Dec;350(6):685-91.
4. Kankaanranta H, Moilanen E, Lindberg K, Vapaatalo H. Pharmacological control of human polymorphonuclear leukocyte degranulation by fenamates and inhibitors of receptor-mediated calcium entry and protein kinase C. Biochem Pharmacol. 1995 Jul 17;50(2):197-203.
5. Singh R, Jayam C, Singh R, Nazeer J, Iqubal MA, Singh S. Assessment of C-reactive Protein Level and Efficacy of Diclofenac Sodium and Mefenamic Acid in Relieving Pain in Mandibular Impacted Third Molar Surgery. J Contemp Dent Pract. 2021 Jan 1;22(1):39-41.
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8. Shabbir A, Arshad HM, Shahzad M, Shamsi S, Ashraf MI. Immunomodulatory activity of mefenamic acid in mice models of cell-mediated and humoral immunity. Indian J Pharmacol. 2016 Mar-Apr;48(2):172-8.
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12. Luo S, Huang G, Wang Z, Wan Z, Chen H, Liao D, Chen C, Li H, Li B, Chen L, Huang Z, He Z. Niflumic acid exhibits anti-tumor activity in nasopharyngeal carcinoma cells through affecting the expression of ERK1/2 and the activity of MMP2 and MMP9. Int J Clin Exp Pathol. 2015 Sep 1;8(9):9990-10001.
13. Liao WC, Chou CT, Liang WZ, Hao LJ, Kuo CC, Lin KL, Wang JL, Jan CR. Exploration of Niflumic Acid’s Action on Ca²+ Movement and Cell Viability in Human Osteosarcoma Cells. Chin J Physiol. 2018 Dec 31;61(6):341-348.
14. Kucherenko YV, Lang F. Niflumic acid affects store-operated Ca(2+)-permeable (SOC) and Ca (2+)-dependent K (+) and Cl (-) ion channels and induces apoptosis in K562 cells. J Membr Biol. 2014 Jul;247(7):627-38.
Rubrica a cura di Simone Domenico Aspriello
Odontoiatra libero professionista a Pesaro
Dottore di ricerca in patologie infettive immunometaboliche e degenerative Università Politecnica delle Marche