La nostra giovane paziente A. R., di anni 29, soffre da tempo di un senso di ingombro, non doloroso, localizzato sul palato duro in prossimità del forame palatino maggiore. Si tratta con tutta probabilità di un fibroma, ovvero una neoformazione benigna, nota anche come tumore fibroide, che origina come sappiamo dal tessuto connettivo sottomucoso (figg. 1 e 2).
Le dimensioni possono variare enormemente, da pochi millimetri ad alcuni centimetri, con localizzazioni svariate all’interno della bocca, interessando sia i fornici che le mucose perilabiali, labiali e anche la lingua.
La consistenza è solitamente elastica, come nel nostro caso, con colore similare al tessuto che lo circonda o lievemente più pallido, come si può vedere dalle fotografie. L’eziopatogenesi non è del tutto chiara, potrebbe trattarsi di abitudini viziate o, in altri casi, assolutamente idiopatica.
Particolare attenzione deve essere riservata ai casi di comparsa di ulcerazioni o di colorazioni sospette. In alcuni frangenti la causa potrebbe essere una protesi incongrua o un apparecchio ortodontico o anche la scarsa igiene, evidenze che però non rientrano nel caso in questione.
La terapia, come nel nostro caso, è sicuramente l’asportazione con conseguente prudenziale invio del campione a un laboratorio anatomopatologico, dove accertare la vera natura istologica della lesione, confermata poi, come in questo caso, con la diagnosi di fibroma da irritazione (fig. 7).
Si tratta di reperti non così rari nella bocca dei nostri pazienti, che per ovvi motivi vanno sempre indagati, anche se non sempre è riconoscibile l’eziopatogenesi.

Aldo Crespi
Libero professionista a Corsico (Milano)