La nostra piccola paziente Q. R. di anni 12 deve essere sottoposta a trattamento ortodontico, così la specialista ci richiede l’avulsione della gemma di 4.8 per motivi di conflitto bio-meccanico e non solo.
Programmiamo l’estrazione dopo aver valutato clinica e radiologia per poter agire con serenità nei confronti delle strutture adiacenti. L’agitazione della piccola paziente ci consiglia un leggero dosaggio di benzodiazepine (Valium gocce) che, aggiunto alle nostre rassicurazioni, raggiunge l’effetto desiderato. Nella anamnesi risultano anche sporadici e lievi attacchi convulsivi scatenati da stimoli visivi, così proteggiamo per scrupolo gli occhi dalla luce operatoria (fig. 1).
Quando siamo certi che l’anestesia abbia saturato i tessuti, procediamo con un semplice taglio a tutto spessore secondo le classiche linee guida della chirurgia degli ottavi inclusi, stando leggermente più vestibolari.
Eseguiamo l’osteotomia lubrificando con fisiologica e raggiungiamo l’elemento nonostante il non indifferente spessore osseo (figg. 8 e 9). Si cerca sempre di limitare le dimensioni dell’osteotomia e anche di evitare la rotazione della gemma durante il taglio di separazione, cosa che a volte può avvenire e si risolve forzando con una leva tra l’elemento e la parete ossea; fatto questo il dente viene avulso.
Le difficoltà sono rappresentate dalle dimensioni del campo operatorio e di conseguenza la visuale inevitabilmente ridotta, ma la paziente è stata fortunatamente molto collaborativa.
Alla fine suturiamo con Vicryl 4-0 e il riposizionamento dei lembi ci conforta sulla scelta del taglio chirurgico (fig. 13). Controlliamo poi clinicamente e radiologicamente che tutto sia andato per il meglio e come appare dalla radiografia finale vi è rispetto chirurgico delle strutture adiacenti (fig. 11). Protocollo post-chirurgico di copertura con antibiotici e antiinfiammatori.
Tutto si è risolto al meglio per la paziente che non solo aveva perso le sue ansie, ma era anche piacevolmente colpita dal non aver sentito nessun dolore. Questo rappresenta per la nostra categoria un riverbero positivo in grado darci un utile valore aggiunto.
Rimandiamo la paziente alle cure dell’ortodonzista.

Aldo Crespi
Libero professionista a Corsico (Milano)