La paziente si presenta alla mia attenzione con elemento 26 sintomatico, in cui si evidenzia una grossa ricostruzione in amalgama ormai infiltrata da carie secondaria, lesione periapicale ed evidente difficoltà di recupero. Con la paziente, fortemente motivata, decidiamo di iniziare la terapia endodontica e successivo restauro protesico.
La procedura appare fin dall’inizio complicata e di difficile gestione.
Si procede con ampia rimozione di amalgama infiltrata, bonifica di tutto il tessuto cariato e individuazione della camera pulpare: essa appare completamente calcificata e nel cercare gli imbocchi canalari ho perforato il pavimento, seppur utilizzando le punte ultrasoniche StartX.
Gestisco immediatamente la perforazione con cemento bioceramico Well Root Putty in capsule, che mi permette di ottenere una buona malleabilità e velocità di indurimento.
Poi mi dedico alla ricerca dei canali.
Individuati e sagomati con Kfile 10, Flexofile 15 e poi con Rotate VDW i canali P, D e MB1, effettuando due serie di passaggi successivi, il primo con pre-flaring a 2 mm dagli apici e il secondo alla lunghezza di lavoro (per gestire meglio le curvature radicolari).
La sequenza di strumentazione con Rotate è stata 15.04, 20.05, 25.04, 30.04.
Trovo MB2, glide-path manuale e poi con R-Pilot VDW fino a lunghezza di lavoro, poi strumentazione completa con Rotate.
Irrigazione alternata con NaClO 5% ed Edta 17% con attivazione sonica.
Chiusura canalare con Thermafil e Pulp Canal Sealer.

Simone Bua
Libero professionista a Torino