Pazienti fragili, immunosoppressi, sottoposti a chemio e/o radioterapia, con sindrome di Sjorgen o con qualsiasi patologia che infici nell’omeostasi del cavo orale sono pazienti che, in genere, presentano disturbi orali, soprattutto relativi alla mancata o alterata produzione di saliva. Questi pazienti sono inoltre più suscettibili all’insorgenza di gengiviti, mucositi e carie, anche in presenza di un basso indice di placca.
Compito di odontoiatra e igienista dentale è allora quello di introdurre questi pazienti in sistemi di richiamo di igiene professionale, spiegare loro l’origine della sintomatologia e cercare infine di alleviarla con tecniche e presidi domiciliari specifici.
La comunicazione e la sensibilità del professionista nei confronti di questi pazienti deve essere inoltre particolarmente delicata per gestirne la suscettibilità psicologica.
Scopo di questo case report è quello di condividere un protocollo di supporto professionale e domiciliare nella gestione di una paziente sottoposta a cicli di chemioterapia settimanali che hanno portato a complicanze orali.
Caso clinico
La paziente riceve diagnosi di carcinoma mammario nel gennaio 2018, ad aprile subisce mastectomia totale bilaterale data la positività al test genetico per carcinoma infiltrante. A maggio comincia cicli di chemioterapie ogni due settimane per i primi due mesi e poi settimanali per i successivi quattro mesi, manifestando alcuni effetti avversi al trattamento chemioterapico: perdita dei capelli, fiacchezza, debolezza, astenia, nausea.
La paziente era seguita semestralmente per controlli odontoiatrici e igiene di supporto, in quanto non presentava cariorecettività, segni di malattia parodontale o gengiviti (Low Level Risk). Ai controlli si presentava con tartaro solo in sede linguale del V sestante e lievi depositi di placca negli altri sestanti, praticamente assente il sanguinamento.
Dal momento della diagnosi la frequenza dei richiami professionali è diventata trimestrale a causa dell’aumento del livello di rischio.
Prima dell’intervento di mastectomia si esegue una seduta di igiene orale professionale mininvasiva (GBT) e si programmano gli appuntamenti di richiamo trimestrali per renderli più confortevoli, meno indaginosi ed eseguire il risk assesment.
Al controllo trimestrale abbinato a terapia di supporto la paziente riporta secchezza delle fauci, dolore gengivale e difficoltà a parlare per lunghi periodi causa mancata lubrificazione della lingua e delle mucose. A livello orale si riscontra assenza di lesioni cariose, parodontali e mucose, con effettiva difficoltà a reperire saliva e a far scorrere gli strumenti sulle guance.
Al termine della sessione di igiene orale professionale, previo sciacquo con clorexidina 0,12% (Gum Paroex 0,12% + Cpc) per abbassare la carica batterica del cavo orale, attraverso la tecnica GBT (Guided Biofilm Therapy), che permette la rimozione di biofilm e placca sopra e sotto gengivale in maniera atraumatica nel rispetto dei tessuti duri e molli, si consiglia alla paziente di mantenere l’utilizzo dello spazzolino setola morbida ma di sostituire il dentifricio abituale con un dentifricio specifico per la reidratazione dei tessuti (Hydral Sunstar) e di abbinare l’utilizzo del collutorio corrispondente (Hydral Sunstar). Si consiglia inoltre al bisogno, durante l’arco della giornata, specie nei momenti in cui prevede di dover parlare per più tempo, lo spray dedicato della stessa linea (3/4 applicazioni al giorno).
Si richiama telefonicamente la paziente a 15, 30, 60 giorni (causa concomitante sedute di chemioterapia la paziente ha preferito il contatto telefonico a quello visivo) per valutare la sintomatologia: la paziente riferisce netto e progressivo miglioramento della secchezza delle fauci e delle altre sensazioni spiacevoli. Al secondo controllo professionale la paziente riferisce rientrata nella norma la sintomatologia e anche all’esame obiettivo si osserva ripristino dell’omeostasi orale.
Conclusioni
La fragilità fisica e psicologica della paziente ha necessitato di un approccio terapeutico professionale e domiciliare mininvasivo e mirato al benessere.
Il benefit ottenuto grazie all’utilizzo dei presidi domiciliari adeguati è stato percepito dalla paziente, alleviandole i disturbi che le creavano disagio. Anche dal punto di vista obiettivo e professionale la combinazione di terapia professionale (GBT) e domiciliare (Hydral Sunstar) ha confermato il successo terapeutico.
Autori
Eleonora Scotti, Odontoiatra, Cultore di parodontologia e chirurgia orale all’Università di Brescia
Silvia Marchetti, Matteo Dalè, Magda Mensi, Università di Brescia

Eleonora Scotti
Odontoiatra, Cultore di parodontologia e chirurgia orale all'Università di Brescia