Nel novembre 1996 l’American Academy of Osseointegration ha organizzato una «Consensus Conference» (1) per valutare lo stato dell’arte nel rialzo del pavimento del seno mascellare a scopo implantologico. Le conclusioni furono che:
– c’è accordo unanime sul fatto che il rialzo del seno è una procedura efficace da usare per restaurare con impianti le zone posteriori della maxilla;
– l’innesto sinusale non può più essere considerato sperimentale o straordinario senza sufficienti basi scientifiche;
– è un intervento appropriato per riabilitare la maxilla e può essere usato per riparare i difetti traumatici e atrofici.
Studi successivi, compiuti da B.S. McAllister nel 1999, Del Fabbro et al. nel 2013, sono giunti alle medesime conclusioni (2-3).
Materiali e metodi
Questo nostro studio prende in esame 126 grandi rialzi del pavimento del seno mascellare eseguiti tra il 1993 e il 2000, nei quali sono stati inseriti 232 impianti (56 post estrattivi immediati) con controlli a distanza per un periodo che varia da 22 anni a 15 anni di carico, essendo stati tutti controllati tra il 2013 e il 2015.
Tutti i pazienti trattati sono stati sottoposti a terapia antibiotica per 5 giorni.
Il riempitivo dei grandi rialzi di seno era composto da Bio Oss – Fisiograft e/o concentrato piastrinico. Il plasma arricchito di piastrine (Prp) è una nuova tecnica che si sta sviluppando in questi anni e che pare essere in grado di aiutare ad accelerare la guarigione dei tessuti dopo la lesione prodotta dalla ferita chirurgica. Il gel che si utilizza clinicamente è costituito da plasma e piastrine, concentrate da 2 a 3 volte rispetto ai valori ematici individuali.
Sono state utilizzate membrane riassorbibili in presenza di lacerazioni modeste della membrana antrale.
Sono stati utilizzati impianti Bone System/Straumann.
Sono state utilizzate membrane non riassorbibili sullo sportello della corticale vestibolare del grande rialzo di seno.
Caso clinico
La documentazione fotografica si riferisce al trattamento di una paziente, con follow-up a 22 anni: dall’intervento del 1993 all’ultima visita del febbraio 2015.
Risultati
Con controlli a distanza per un periodo che varia da 22 anni a 15 anni di carico, il successo degli impianti inseriti nel grande rialzo del pavimento del seno mascellare è stato dell’81.47%. Dei 232 impianti inseriti, infatti, ne sono stati rimossi solo 43 (18.53%).
Conclusioni
Questi risultati si possono ottenere solo con:
– una corretta esecuzione chirurgica;
– l’affiatamento della squadra che riduce drasticamente i tempi di esecuzione
– la copertura antibiotica alla quale vengono sottoposti tutti i pazienti;
– soprattutto il continuo lavoro di prevenzione, igiene orale domiciliare e professionale perché il nemico principale, nel tempo, è la perimplantite, e le nostre armi si chiamano igienista dentale e supporto di squadra.
Il successo insomma non dipende solo dalla chirurgia, poiché questa è condizione indispensabile ma non sufficiente. Il successo clinico e il mantenimento del risultato nel lungo periodo dipende dall’alleanza terapeutica con il paziente e dalla nostra capacità di stimolarne, ad ogni controllo, la motivazione all’igiene orale quotidiana.
Bibliografia
1. Jensen OT, Shulman LB, Block MS, Iacono VJ. Report of the Sinus Consensus Conference of 1996. Int J Oral Maxillofac Implants. 1998;13 Suppl:11-45.
2. McAllister BS, Margolin MD, Cogan AG, Buck D, Hollinger JO, Lynch SE. Eighteen-month radiographic and histologic evaluation of sinus grafting with anorganic bovine bone in the chimpanzee. Int J Oral Maxillofac Implants. 1999 May-Jun;14(3):361-8.
3. Del Fabbro M, Wallace SS, Testori T. Long-term implant survival in the grafted maxillary sinus: a systematic review. Int J Periodontics Restorative Dent. 2013 Nov-Dec;33(6):773-83.
Poster presentato al XIX Congresso Nazionale COI-AIOG (Bologna, 13-14 marzo)
“Il tuo paziente nel tempo: mantenimento, rivalutazione e reintervento”
Presidente del Congresso: Maria Grazia Cannarozzo

Giulio Cesare Leghissa
Libero professionista, Milano
questo antico caso meraviglioso ammonisca gli attuali “allinfour denti fissi in 4 ore”: tra 10 anni come staranno i pazienti con le dentiere avvitate su 4 impianti o quelli del turismo odontoiatrico?