La sigaretta elettronica è una recente moda ritenuta erroneamente meno nociva sulla salute rispetto alla sigaretta tradizionale, infatti gli autori di una revisione sistematica sull’argomento, pubblicata su Clinical and Experimental Dental Research, si sono prefissi lo scopo di indagare l’impatto che questa pratica ha sull’apparato stomatognatico, in particolare sullo sviluppo della parodontite. La letteratura scientifica su questo argomento purtroppo risulta ancora non sufficientemente completa per un’esauriente comprensione del ruolo della sigaretta elettronica nello sviluppo della malattia parodontale, ma nonostante questi limiti, gli autori sono approdati a risultati che mostrano un nesso tra sigaretta elettronica e aumento di sviluppare problematiche parodontali.
La malattia parodontale è basata su un processo infiammatorio associato a un’attività batterica del biofilm del cavo orale ed è mediata dalla risposta immunitaria dell’ospite: un’iniziale gengivite in individui suscettibili con alcuni fattori di rischio come il diabete, il fumo e in parte anche la componente genetica, può progredire in forme più aggressive che portano alla perdita del legamento parodontale e alla migrazione apicale dell’epitelio giunzionale e successiva perdita d’osso.
Il fumo di tabacco delle sigarette tradizionali è ormai ampiamente riconosciuto essere coinvolto in danni alla salute e, tra questi, ci sono anche quelli all’apparato stomatognatico. I fumatori soffrono di forme più severe di parodontite e questa correlazione è direttamente proporzionale al numero di sigarette fumate: il fumo aumenta dell’85% il rischio di sviluppare la malattia e stimola la produzione di alcuni radicali liberi che giocano un ruolo importante nella distruzione dei tessuti parodontali.
Le sigarette elettroniche invece di bruciare direttamente il tabacco, riscaldano e vaporizzano la nicotina assieme ad altri aromi aggiunti, ciò espone i consumatori a effetti collaterali come un alterato sviluppo del sistema nervoso negli adolescenti e problemi cognitivi e comportamentali; invece le sigarette elettroniche senza nicotina espongono all’effetto nocivo di alcune sostanze chimiche come alluminio, rame e piombo.
Il fumo delle sigarette elettroniche, in alcuni studi in vitro, è stato associato a danni del Dna e disfunzioni mitocondriali nei fibroblasti polmonari, oltre a causare una sovrapproduzione di radicali liberi.
La sigaretta elettronica porta, in aggiunta, anche a un aumento dei livelli di placca e di profondità della tasca gengivale e alla perdita di attacco clinico e di osso marginale.
In sintesi, nonostante il poco materiale trovato in letteratura, gli autori ipotizzano che dal punto di vista parodontale nei fumatori di sigarette elettroniche ci possano essere delle manifestazioni cliniche simili a quelle dei fumatori di sigarette tradizionali.
Valentina Viganò
Giornalista Italian Dental Journal