Al momento dell’inserimento dell’impianto post-estrattivo i tessuti gengivali sono chiusi e nell’alveolo è già presente tessuto osteoide totipotente che agevola l’osteointegrazione. Inoltre non essendo presente il gap tra impianto e cresta alveolare si può evitare l’utilizzo dei biomateriali. Viene sollevato un lembo a spessore parziale e iniziamo la preparazione dell’alveolo chirurgico con una fresa pilota seguita da una seconda fresa da 2 mm. Inseriamo quindi un impianto Intra-Lock CT Blossom da 10 mm (fig. 6).
Come si può ben notare dalle immagini l’impianto ha assunto una posizione troppo vestibolare perché durante l’inserimento è scivolato all’interno dell’alveolo naturale. In questa posizione il protesista si troverà a realizzare un elemento che avrà una corona clinica più lunga degli elementi adiacenti, creando un grave problema estetico. La posizione errata dell’impianto è stata determinata da una insufficiente programmazione, che avrebbe invece guidato correttamente il chirurgo. Per affrontare e risolvere tale situazione siamo costretti a gestire i tessuti gengivali degli elementi adiacenti all’impianto in modo da ottenere una festonatura armonica e una corretta lunghezza della corona clinica. Il provvisorio ci fornisce importanti informazioni che evidenziano la disarmonia della festonatura dei tessuti (fig. 9).
Per risolvere questo inestetismo eseguiamo un intervento selettivo di allungamento di corona clinica per armonizzare la festonatura dei tessuti (fig. 10). A guarigione ottenuta finalizziamo il caso con la restaurazione definitiva, che risulta valida da un punto di vista estetico.

Gino De Benedictis
Libero professionista a Pescara
considerate le problematiche legate alla non corretta inserzione impianto la risoluz protesica finale è accettabile.in questo caso io avrei optato per un ponte a tre elementi in empress 2:tempi ridotti,spesa minore,pz più soddisf. ciao