Giovane paziente di 36 anni si presenta alla nostra osservazione per risolvere il problema estetico del suo sorriso: presenta infatti agenesia monolaterale dell’elemento 12 e, come spesso accade, grave ipoplasia dell’elemento 22 e alterazione di forma 11-21.
Effettuate le analisi cliniche e radiologiche di routine si interpella l’ortodontista (dottor Moser) perché inizi il trattamento ortodontico tradizionale con la paziente e creare lo spazio per l’elemento 12. Come previsto la distalizzazione dell’elemento 13 coinvolge anche la bombatura canina dell’elemento stesso, lasciando quindi una depressione vestibolare a livello del 12 che per motivi estetici va assolutamente corretta.
Alla fine della terapia ortodontica, ma prima di sbandare la paziente, vengono effettuate le correzioni conservative in resina composita diretta sugli elementi 11-21-22 e in seguito si programma la terapia implantare sull’elemento 12.
La fase chirurgica prevede l’inserimento di un impianto intramucoso Prama (Sweden & Martina) di lunghezza 10 mm e 3,8 mm di diametro, sfruttando al massimo la cresta ossea residua con inclinazione dell’impianto molto palatina per progettare una protesi definitiva avvitata.
La depressione nella zona buccale del 12 viene trattata con un prelievo di tessuto connettivale palatino fissato direttamente al lembo primario in fase di chirurgia implantare con una sutura 7/0 e un nodo a materassaio orizzontale.
Durante la guarigione si posiziona una vite transmucosa di guarigione attorno alla quale maturano e si stabilizzano i nuovi tessuti molli.
Dopo cinque mesi il tessuto cheratinizzato visibilmente inspessito mostra una neovascolarizzazione completa e nessun segno di infiammazione. Si è quindi pronti per cominciare a modificare la geometria della parabola attraverso piccole modifiche con il bisturi e con la ribasatura e la rimodellazione del polo del provvisorio. Si procede quindi alla protesi definitiva per la quale si opta per un pilastro in zirconia e una corona in dissilicato di litio.
Al followup di un anno le papille risultano perfettamente sviluppate e anatomicamente gradevoli.
A quattro anni la geometria dei tessuti molli è invariata, così come la salute del sito implantare.

Giuseppe Pellitteri
Libero professionista a Bolzano