L’aumento di riabilitazioni implanto-protesiche metal-free ha permesso lo sviluppo di nuovi materiali per sostituire il titanio nella produzione delle fixture. La zirconia ha mostrato versatilità e un ottimo successo clinico. La ricerca ha avuto un duplice obiettivo: realizzare un materiale altamente performante ma anche creare morfologie implantari che potessero dare risultati clinici funzionali ed estetici predicibili.
Inizialmente sono stati utilizzati impianti monocomponente, in quanto mostravano maggiore affidabilità e solidità biomeccanica anche se a fronte di una più difficile gestione clinica. In seguito le nuove tecnologie hanno permesso l’introduzione di impianti bicomponenti, adatti alla gestione di casi clinici più complessi, ma più fragili. Un ulteriore sviluppo ha riguardato lo studio e il miglioramento delle morfologie implantari, soprattutto nella componente sovracrestale. La bredent medical ha proposto di recente un upgrade dei design: la linea Tissue Line con profilo concavo e la linea Alveo Line con profilo convesso.
Caso clinico
Una paziente di 50 anni e in buono stato di salute generale è giunta alla nostra osservazione presentando un’edentulia in zona 24-25 (fig. 1). All’esame clinico obiettivo la cresta ossea appare ben conservata in termini di dimensione orizzontale. È stata eseguita un’ortopantomografia (fig. 2) per valutare l’altezza ossea residua, data la contiguità del sito interessato con il seno mascellare.
In accordo con la paziente si è deciso di realizzare una riabilitazione fissa su impianti, utilizzando due impianti con profilo convesso one piece in zirconia, 3.5×10 per il 24 e 4.0×10 per il 25 (whitesky Alveo Line, bredent medical).
È stata valutata la corretta preparazione dei siti in relazione al futuro ingombro della protesi tramite l’inserimento di due pin di parallelismo e la mascherina chirurgica (fig. 3). Le due fixture sono state inserite con un torque controllato per evitare eccessivi stress torsionali, ma tale da permettere una buona stabilità primaria. Terminato l’intervento è stata eseguita una radiografia endorale per verificare il corretto posizionamento implantare (fig. 4).
A distanza di trenta giorni dall’intervento è stato possibile osservare un’ottima guarigione e adattamento dei tessuti molli intorno agli impianti (fig. 5). A distanza di sei mesi gli impianti risultano osteointegrati, senza perdita di supporto osseo e mucoso e con un buon condizionamento dei tessuti molli perimplantari. È stata poi eseguita un’impronta in silicone dei monconi protesici e, sulla scansione digitale del modello, è stato realizzato un provvisorio, cementato per proseguire il condizionamento dei tessuti prima della riabilitazione definitiva (fig. 6).
Discussione
Le applicazioni degli impianti in zirconia sono molteplici in base alle caratteristiche specifiche di ogni tipologia. Gli impianti one-piece sono stati le prime fixture in zirconia e hanno dimostrato un’ottima osteointegrazione e un eccellente successo clinico (1). Data la loro morfologia, negli one-piece è indicato il carico immediato (2) mediante un manufatto protesico provvisorio che permette di condizionare i tessuti molli durante la fase di guarigione (3). I monocomponenti sono sottoposti a forze di carico sull’abutment attraverso l’attività masticatoria e i movimenti della lingua immediatamente dopo il posizionamento e ciò potrebbe compromettere la corretta osteointegrazione dell’impianto (4). Gli impianti bicomponenti presentano, tra impianto e moncone, una connessione che riveste un ruolo fondamentale nella distribuzione dei carichi masticatori dalla protesi all’interfaccia osso-impianto e può considerarsi una zona di discontinuità debole nel sistema implantare (5). La presenza di un microgap tra impianto e moncone costituisce uno svantaggio in quanto può favorire la proliferazione batterica con conseguente infiammazione a livello dei tessuti molli e rischio di una perdita ossea perimplantare (6).
Un aspetto molto interessante degli impianti one-piece è il riscontro nel sito implantare di un infiltrato minimo di cellule infiammatorie e una perdita di tessuto osseo contenuta (7). Da ciò si può dedurre che gli impianti one-piece siano particolarmente indicati nei settori anteriori, in pazienti con biotipo sottile, dove la stabilità dei tessuti è fondamentale per ottenere un successo implantare sia funzionale sia estetico (8).
Anche gli impianti one-piece hanno subìto un’evoluzione nel design con la tipologia Alveo Line. Questa nuova morfologia ha due caratteristiche: la capacità di riempire la cavità alveolare, grazie a una spalla importante, ma soprattutto la possibilità di personalizzare l’impianto, aspetto nuovo rispetto all’impianto Tissue Line che non permette alcuna modifica del corpo implantare. L’utilizzo della fixture Alveo Line permette di ottenere ottimi risultati e sembra essere una buona soluzione in situazioni specifiche come la riabilitazione post-estrattiva o per migliorare il profilo di emergenza.
L’introduzione di un ulteriore design indica come lo sviluppo e la scelta ricada sempre più su questo innovativo materiale. Attualmente il numero maggiore di studi che dimostrano sopravvivenza e successo della zirconia in ambito implantare permette ai clinici di considerare queste fixture come un’opzione terapeutica sicura soprattutto in casi estetici, dove si ricerca una migliore resa a lungo termine anche in caso di recessione dei tessuti, oppure in soggetti con allergia al titanio, fortunatamente di raro riscontro.
Bibliografia
1. Dino Re, Andrea Enrico Borgonovo, Andrea Emanuele Luca, Susanna Ferrario, Sammy Noumbissi, Virna Vavassori. L’evoluzione dell’implantologia ceramica – indicazioni all’utilizzo degli impianti ceramici bi-componente. Dentista Moderno 2019.
2. Hobkirk JA, Wiskott HW; Working Group 1. Ceramics in implant dentistry (Working Group 1). Clin Oral Implants Res. 2009 Sep;20 Suppl 4:55-7.
3. Payer M, Heschl A, Koller M, Arnetzl G, Lorenzoni M, Jakse N. All-ceramic restoration of zirconia two-piece implants–a randomized controlled clinical trial. Clin Oral Implants Res. 2015 Apr;26(4):371-376.
4. Finne K, Rompen E, Toljanic J. Prospective multicenter study of marginal bone level and soft tissue health of a one-piece implant after two years. J Prosthet Dent. 2007 Jun;97(6 Suppl):S79-85.
5. Simone Galbiati, Virna Vavassori, Sammy Noumbissi, Piero Nobili, Federico Ronchi, Andrea Enrico Borgonovo. Implantologia ceramica – dalle interazioni biologiche ai protocolli chirurgico-protesici. Dentista Moderno 2021.
6. Borgonovo AE, Ferrario S, Maiorana C, Vavassori V, Censi R, Re D. A Clinical and Radiographic Evaluation of Zirconia Dental Implants: 10-Year Follow-Up. Int J Dent. 2021 Dec 30;2021:7534607.
7. Broggini N, McManus LM, Hermann JS, Medina RU, Oates TW, Schenk RK, Buser D, Mellonig JT, Cochran DL. Persistent acute inflammation at the implant-abutment interface. J Dent Res. 2003 Mar;82(3):232-7.
8. Simone G, Vavassori V, Noumbissi S, Nobili P, Ronchi F, Borgonovo AE. Protocolli chirurgico-protesici con impianti ceramici bi-componente. Dentista Moderno 2021.
Autori:
Marta Damilano, Reparto universitario di Estetica dentale (direttore: Dino Re)
Istituto Stomatologico Italiano, Università degli studi di Milano
Simone Gabiati, Reparto universitario di Estetica dentale (direttore: Dino Re)
Istituto Stomatologico Italiano, Università degli studi di Milano
Andrea Borgonovo, Reparto universitario di Estetica dentale (direttore: Dino Re)
Istituto Stomatologico Italiano, Università degli studi di Milano

Marta Damilano
Istituto Stomatologico Italiano, Università degli studi di Milano