Un’indagine realizzata dall’istituto di ricerca GfK per conto di Gsk Consumer Healthcare (una delle principali aziende a livello mondiale nel settore dell’automedicazione e della salute orale) rivela che gengivite e sensibilità dentinale sono tra i problemi più diffusi nella popolazione italiana, ma allo stesso tempo poco considerati.
L’indagine, condotta su un campione di 2.000 italiani dai 25 anni in su, decisori d’acquisto/partecipanti alla decisione d’acquisto per dentifrici e user di dentifrici, rivela che 23 milioni di persone soffrono di infiammazioni gengivali ma che solo il 57% chiede consiglio sul proprio disturbo a dentista, igienista dentale o farmacista. Si tratta infatti di un problema non riconosciuto e fortemente sottovalutato: la gengivite viene infatti percepita come poco rilevante per la salute generale della bocca e l’infiammazione e/o il sanguinamento delle gengive vengono attribuiti solo in misura minore alla cura dell’igiene orale.
Il dentista rimane comunque il punto di riferimento nell’ambito della gestione e del trattamento dei disturbi gengivali e, nota incoraggiante, emerge l’attenzione all’aspetto della prevenzione: due persone su tre dichiarano di andare dal dentista almeno una volta l’anno per un controllo del cavo orale, prevenire problemi della bocca e fare una pulizia professionale. Il 9% dichiara invece di non andare mai dal dentista.
Ma non è solo la gengivite ad affliggere i nostri connazionali. Al contrario, la bocca sembra essere un punto particolarmente debole della nostra salute: 8 intervistati su 10 hanno affermato di soffrire di almeno un disturbo a livello del cavo orale e, oltre all’infiammazione gengivale, è la sensibilità dentinale a colpire con maggior frequenza (48%), mentre problemi di placca e tartaro affliggono il 42% degli intervistati.
«L’indagine rivela una sostanziale mancanza di conoscenza e consapevolezza del disturbo – commenta Isabella Cecchini, direttore del Dipartimento ricerche sulla salute di GfK -. Esiste infatti una percentuale di popolazione che non riconosce affatto il proprio problema e, a questa, si aggiunge una generale, scarsa preoccupazione per gli effetti che le infiammazioni gengivali possono avere sulla propria salute orale. Questi disturbi vengono valutati come poco rilevanti o, meglio, come poco preoccupanti se paragonati ad altre problematiche del cavo orale, quali l’erosione dentale, l’esposizione dei colletti dentali e la carie».