Una delle caratteristiche peculiari delle tecniche straight-wire è la presenza di informazioni di torque, tip e in-out negli attacchi così da evitare di dover eseguire delle pieghe di primo, secondo e terzo ordine sull’arco. Ne consegue che la precisione nel posizionamento degli attacchi è di fondamentale importanza per la corretta espressione delle informazioni e per la conseguente predicibilità del risultato, rendendo così il bandaggio uno dei passaggi più importanti di tutto il trattamento.
Con bandaggio diretto c’è un alto margine di errori di posizionamento del bracket, dovuti sia all’esperienza dell’operatore che alla difficoltà di visione. Gli errori di posizionamento che si possono commettere sono nei tre assi orizzontale, verticale e mesio-distale e possono causare la necessità di un riposizionamento degli attacchi nel corso del trattamento ortodontico, con un allungamento dei tempi.
Negli anni le tecniche di posizionamento indiretto degli attacchi sono state sviluppate per rendere il posizionamento più preciso e per rendere la procedura più veloce possibile.
Lo scopo di questo lavoro è stato quello di paragonare un nuovo metodo di bandaggio indiretto digitalmente assistito (Transfer-Bite Leone) rispetto alla tecnica tradizionale a “doppia mascherina” con tecnica “split mouth”, per valutare la quantità di composito residuo attorno alla base dell’attacco nelle due metodiche.
Per evitare differenze dovute al posizionamento, abbiamo usato per entrambe le metodiche lo stesso programma dedicato: i file STL, provenienti da scansione intraorale dell’arcata o da scansione di modelli in gesso, sono stati caricati ed elaborati con il software Leone Ortho Studio Maestro 3D. Questo strumento digitale consente la segmentazione, la misurazione della larghezza e altezza dei denti, la conseguente determinazione dell’asse lungo e dell’altezza media delle corone cliniche al fine di posizionare virtualmente i brackets nella posizione corretta. L’operatore può successivamente modificare l’altezza di posizionamento, il torque, il tip e la rotazione in modo da ottenere un posizionamento dei brackets assolutamente individualizzato e strategico per il caso (fig. 1).
Una volta ottenuta la posizione ideale dei brackets, abbiamo utilizzato il software per ottenere un file che ha consentito la stampa 3D del modello dove, solo nell’emiarcata sinistra, siano integrati gli attacchi così da poterlo usare per produrre le tradizionali “doppie mascherine” termoformate che conterranno i brackets da posizionare in bocca.
Nell’emiarcata destra, avvalendoci del software Leone, abbiamo disegnato un Transfer Bite che grazie alla stampa 3D e a specifici altimetri consente di applicare precisamente i bracket.
Il nostro protocollo di investigazione clinica “split mouth” è stato accettato dal comitato dell’American Orthodontic Association per le table clinic che abbiamo presentato nel recente congresso di San Diego (fig. 2).
Questa procedura ha dimostrato chiaramente i limiti della tecnica tradizionale a due trays: una accuratezza non costante, un eccesso di composito intorno alla base dell’attacco che non è possibile rimuovere in fase di bandaggio e una difficoltà a rimuovere il supporto termostampato (figg. 3 e 4).
Il sistema Transfer Bite con posizionatori è migliore perché permette di avere la visione completa della base dell’attacco, ottimizzando la rimozione dell’eccesso di composito (fig. 5). Inoltre il Transfer Bite (realizzato in materiale biocompatibile con una stampante 3D ad alta precisione), rispetto ai tray termostampati, ha una maggiore stabilità sulle arcate dentarie, con il risultato di una maggiore precisione, e consente anche di poter riposizionare l’attacco in caso di distacco.
La nostra esperienza su 12 pazienti ci permette di affermare che il nuovo metodo di bandaggio indiretto con Trasfer-Bite è più semplice, più facile e più accurato rispetto alla metodica tradizionale e risulta una tecnica meno operatore-dipendente, che permette anche a clinici meno esperti di ottenere risultati ottimali.
Autori:
> Arturo Fortini, libero professionista a Firenze
> Alvise Caburlotto, libero professionista a Venezia
> Elisabetta Carli, libera professionista a Massa Carrara
> Giulia Fortini, libera professionista a Firenze
> Francesca Scilla Smith, specializzanda in ortodonzia Nova Southeastern University

Arturo Fortini
Libero professionista a Firenze