
Roberto Rosso
Nel 2022, a fine pandemia, la produzione delle industrie italiane del dentale è a +30% rispetto al 2019. Grande contributo delle esportazioni e delle tecnologie digitali. Stabile il mercato interno, con un driver assoluto: l’estetica supportata dallo sviluppo digitale
È stata presentata a Milano l’Analisi di settore dell’Unione nazionale industrie dentarie italiane (Unidi), arrivata alla sua diciassettesima edizione e realizzata, come ogni anno, da Key-Stone. L’indagine è stata realizzata su un campione complessivo di 328 aziende, con un totale di fatturato pari a oltre 2,3 miliardi di euro, un valore che può essere considerato il “prodotto lordo” del settore.
Le performance della produzione
Il settore produttivo italiano cresce ancora dopo il + 29% del 2021, anno nel quale il comparto aveva risposto pienamente alla fisiologica caduta del 2020 a causa della pandemia. Per il 2022 la crescita è stata di un ulteriore 16%, con un valore complessivo del comparto che supera 1,3 miliardi di euro (contro il “solo” miliardo del 2020). Si può quindi affermare che l’industria dentale italiana abbia consolidato volumi complessivi molto al di sopra di quelli del 2019, rispetto al quale la crescita complessiva è di circa il 30%. Da una visione generale, si nota come i servizi, e in particolare le lavorazioni digitali customizzate (allineatori ortodontici e strutture protesiche Cad-Cam realizzate al di fuori del laboratori), continuino ad aumentare il proprio peso: si tratta di un’evoluzione costante, che si è consolidata anche a seguito della pandemia. Soprattutto grazie agli incentivi fiscali dell’ultimo triennio, e alla forte domanda di tecnologie digitali, questo ambito raggiunge il 28% del mercato complessivo.
Esportazioni ancora in crescita
Dall’analisi Key-Stone emerge anche una straordinaria performance dell’export, con un +24% dell’industria italiana. Il mercato delle esportazioni, quasi interamente presidiato dai produttori italiani (96%), è infatti cresciuto del 22%, con un picco del 24% per la produzione italiana e una crescita più limitata per i distributori che operano anche all’estero. Nella ripartizione delle esportazioni si nota una fortissima influenza del settore attrezzature, ma anche i prodotti di consumo (in particolare l’ambito chimico) hanno una discreta rilevanza. Da evidenziare quindi il grande peso delle esportazioni in ambito tecnologico: 60% sommando le attrezzature per clinica e laboratorio.
«Quello della crescita delle esportazioni è un trend strutturale, ed è destinato a continuare a crescere non solo per l’ottima proposta di valore complessiva del made in Italy ma anche per ragioni geopolitiche – ha sottolineato Roberto Rosso, presidente Key-Stone –, poiché a seguito della svolta bellica che vede coinvolte Russia e Ucraina, sempre di più si nota una tendenza ad allontanarsi da fornitori proveniente da Paesi con instabilità politiche e sociali, in particolare se governati da regimi autocratici, in favore di fornitori che operano da contesti più rassicuranti, tra cui ad esempio l’Italia. E non è un fattore da sottovalutare».
Mercato interno consolida il 2021
Per quanto riguarda il mercato finale, ovvero il valore delle vendite a dentisti e odontotecnici, calcolato in milioni di euro, si attesta un ulteriore crescita del 2% nel 2022, segno dell’avvenuta ripresa e del consolidamento dell’ottima performance del 2021.
«La domanda interna era cresciuta enormemente nel 2021 – spiega l’analista – come rimbalzo del calo del 2020, e le effettive possibilità di consolidamento dei nuovi valori erano una vera incognita. Ma i fatturati del 2021 sono stati ulteriormente superati, sia pur di un +2%, raggiungendo la soglia di 1,65 miliardi di euro».
Il mercato italiano ha, quindi, abbondantemente recuperato il calo del 2020 dovuto alla pandemia: anche considerando la media del solo ultimo triennio il valore medio si colloca abbondantemente al di sopra del fatturato 2019. Sul lungo periodo il tasso di crescita medio composto (Cagr) dell’ultimo decennio si assesta a un +3%, abbondantemente al di sopra della crescita del sistema economico nazionale.
Nuovi e vecchi trend
Alcuni dei macro-trend sottolineati da Rosso sono la presenza sempre più massiccia di nuovi attori in ambito tecnologico provenienti da altri campi, la progressiva trasformazione da un settore di materiali a uno di servizi, il grandissimo impatto del digitale per quanto riguarda la costruzione di dispositivi medici su misura in ambito protesico e ortodontico e per la gestione dello studio (software gestionali, sistemi di comunicazione con il paziente, consulti online, gestione delle relazioni).
Se fino a qualche anno fa il mercato trainante era l’implantologia, che oggi ha raggiunto una sorta di tetto massimo, in termini di impianti collocati ogni anno, ora i driver sembrano essere l’odontoiatria estetica e, più in generale, l’impatto sui bisogni odontoiatrici connessi all’aumento dell’aspettativa di vita.
«Siamo in una fase di nuova normalità – continua Roberto Rosso – dove, grazie al forte aumento delle visite di controllo annuali e alle sedute di igiene orale che riguardano ormai sette pazienti adulti su dieci che si recano dal dentista, si è ridotta l’incidenza delle problematiche più severe e così, oltre al miglioramento delle condizioni generali di bocca e denti della popolazione, anche la spesa media del paziente è drasticamente diminuita. Allo stesso tempo, con l’allungarsi della vita attiva, è indispensabile che impianti e riabilitazioni durino a lungo e siano più estetici. Questa nuova esigenza estetica – conclude il presidente di Key-Stone – non è puramente edonistica, ma deriva dall’esigenza sociale di sentirsi e mantenersi giovani e attivi anche nella terza età. L’allungamento dell’aspettativa di vita è il motivo di questo nuovo trend basato sull’estetica e ha ripercussioni concrete sul lavoro del dentista e sul tipo di trattamenti che vengono richiesti in studio. Riassumendo, i principali driver da tenere in considerazione sono due: dal punto di vista della domanda, l’estetica; dal punto di vista dell’offerta, le tecnologie digitali».
Luca Marelli
Giornalista Italian Dental Journal

Maurizio Quaranta
VENDITE DEI DEPOSITI DENTALI: EUROPA IN NETTA RIPRESA DOPO LA LUNGA PANDEMIA_Analizzzando l’ultimo sondaggio Adde, l’Associazione europea dei depositi dentali, si ha modo di comprendere le tendenze più significative avvenute sul mercato odontoiatrico europeo a livello distributivo nel 2022 grazie al fatto che i dati raccolti vengono raffrontati con i risultati ottenuti nel quadriennio precedente per singolo Paese.
Ritengo che non sia interessante per il lettore sciorinare tutta una serie di numeri, perché chi volesse dilettarsi altro non deve fare che andare sul sito adde.info procurandosi l’Adde Survey, mentre è sicuramente più interessante analizzare sinteticamente il dato.
Inequivocabilmente possiamo goderci una serie di buone notizie a partire dalle vendite totali, sia di attrezzature che di materiale di consumo, che hanno ripreso ad aumentare nel dopo pandemia in tutta Europa, anche se si evidenzia che alcuni paesi leader nel Nord Europa, Germania in testa, si sono ripresi più rapidamente di altri nel Sud Europa, quali l’Italia per esempio, Paese che è stato pesantemente colpito dal Covid e dalle relative conseguenze.
Il numero degli odontoiatri e degli igienisti dentali continua ad aumentare nella maggior parte dei Paesi europei, con una crescita che è stata più o meno costante per tutto il quinquennio, contrariamente al numero degli studi odontoiatrici che rimane stabile nei Paesi leader di mercato (Germania, Francia, Italia, Spagna), contro una evidente decrescita in altri paesi quali i Paesi Bassi, che guidano questa particolare classifica, seguiti da Austria, Belgio e Danimarca.
Arriviamo così ai laboratori odontotecnici europei che, numericamente, scendono leggermente in modo indifferenziato in tutta Europa, mantenendosi in battuta sugli acquisti di attrezzature ad alta tecnologia dove il Cad/Cam la fa da padrone. Negli studi odontoiatrici la risposta non si fa attendere, così come le vendite di scanner per la scansione intraorale continuano costantemente ad aumentare ovunque.

Valore totale delle vendite di tutti i prodotti esclusi i software (in milioni di euro). In alto l’andamento complessivo in Europa; in basso i dati per Paese, in rosso quelli dell’Italia Fonte: Adde Survey 2022
Maurizio Quaranta
Advisor Adde