
Chiara Lorenzi, igienista dentale, Istituto Stomatologico Toscano

Anna Maria Genovesi, igienista dentale, Istituto Stomatologico Toscano
Il termine ipersensibilità dentinale indica una condizione dolorosa nella quale l’esposizione della dentina rende il dente sensibile agli stimoli intraorali, che possono essere termici, di evaporazione, tattili, osmotici o chimici (Addy e Urquhart, 1992). I pazienti descrivono la sensazione dolorifica come intensa e normalmente di breve durata. La percezione del dolore è molto soggettiva e può variare nel tempo (Brannmstrom, 1992). I soggetti più esposti al problema sono nelle classi di età tra 20 e 40 anni. Con il passare degli anni il problema è meno sentito, probabilmente per una riduzione della dimensione della camera pulpare, un aumento della dentina di riparazione, una diminuzione della cellularità, della vascolarizzazione e del numero delle fibre nervose all’interno della polpa e, infine, per la formazione, nella parte più esterna dei canalicoli pulpari, di dentina sclerotica (Brannstrome Garberoglio, 1980; Addy e collaboratori, 1985; Yoshiyama collaboratori,1989). Gli stimoli che possono determinare il dolore possono essere di vario tipo:
– meccanici: contatto con lo spazzolino, contatto con strumenti, essiccamento con aria;
– chimici: sostanze acide, salse, cibi dolci e bevande, acidi prodotti dai batteri della placca;
– termici: cibi caldi o freddi, liquidi, o inalazione di aria.
Nel tempo sono state sviluppate quattro teorie per spiegare lo svilupparsi del dolore da ipersensibilità (Barman, 1985; Brannstrom, 1986)
– teoria trasduttiva;
– teoria modulativa;
– teoria della gate-control e delle vibrazioni;
– teoria idrodinamica, attualmente la spiegazione più accettata.
Molti sono stati i tentativi di trovare una soluzione a questo frequente problema. La terapia ideale dovrebbe essere indolore, facile da applicare, ad azione rapida, non dannosa per la polpa, duratura.
La prima manovra fondamentale è la completa rimozione della placca che porta a una demineralizzazione con apertura dei canalicoli dentinali. Sono stati sviluppati numerosi prodotti (gel, vernici, lacche) con la funzione di sigillare detti canali, con o senza fluoro, che possono essere applicati negli studi professionali o in formulazioni gestite a domicilio dal paziente.
Visto il risultato evidenziato dal precedente studio (1) effettuato su prodotti a base siliconica in sospensione e caricata con nanoparticelle di fluorapatite e fluoruro di calcio, abbiamo deciso di ampliare la popolazione analizzata e prolungare i tempi di osservazione.
Materiali e metodi
Questo studio vuole valutare i cambiamenti nella sensibilità dei denti durante le procedure di scaling e root planing confrontando tre diverse tipologie di prodotti desensibilizzanti.
In particolare sono stati messi a confronto due prodotti: un gel che attraverso la precipitazione di proteine occlude oblitera i tubuli dentinali e una vernice basata su uno speciale film protettivo a base siliconica in sospensione e caricata con nano particelle di fluorapatite e fluoruro di calcio.
– Un dentifricio contenente zincocitrato e potassio cloruro per un’efficace azione contro la sensibilità dentinale e nano fluorapatite per stimolare la remineralizzazione e l’occlusione dei tubuli dentinali e delle micro fratture dello smalto (SensOut, Ids – International Dental Supply) in aggiunta al trattamento in-office composto da base siliconica in sospensione e caricata con nano particelle di fluorapatite e fluoruro di calcio; (Gruppo A).
– Un trattamento professionale effettuato con un prodotto a base siliconica in sospensione e caricata con nano particelle di fluorapatite e fluoruro di calcio (SensOut, Ids – International Dental Supply); (Gruppo B).
– Un prodotto contenente (2-idrossieti) metacrilato, gluteraldeide, silice piogenica (Gluma Desensitizer PowerGel, Heraeus Kulzer); (Gruppo C).
Criteri di inclusione
Il campione analizzato includerà 60 pazienti all’interno della ricerca che soddisferanno i criteri di inclusione seguenti: aree reattive sulle superfici vestibolari dei denti (incisivi, premolari e primi molari con dentina cervicale esposta) durante l’applicazione dello stimolo (test con getti d’aria e di sensibilità tattile); buona stato di salute parodontale (sondaggio parodontale > 3 mm) con nessun’altra condizione in grado di spiegare l’apparente ipersensibilità dentinale, buona salute fisica complessiva, età compresa tra 20 e 70 anni e fornitura di consenso informato scritto.
Criteri di esclusione
Tutti quei pazienti che presentano carie dentali o tasche parodontali, apparecchi ortodontici e protesi che potrebbero interferire con la valutazione dell’ipersinsibilità, cuspidi con fratture composte; chirurgia parodontale entro i 6 mesi precedenti; trattamento sistemico con antibiotici o farmaci antinfiammatori; trattamento in corso per ipersensibilità dentale; gravidanza o allattamento; paziente forte fumatore o dedito ad abuso di alcol o droghe.
Disegno dello studio
Lo studio sarà un clinical trial randomizzato in doppio cieco monocentrico.
I pazienti verranno assegnato in modo casuale ai gruppi, suddividendoli in tre gruppi di 20 pazienti ciascuno.
Nel primo gruppo (Gruppo A) i pazienti dopo aver effettuato il trattamento in-office con il prodotto contente nanoparticelle di fluorapatite e fluoruro di calcio, riceveranno il dentifricio contenente zincocitrato e potassio cloruro e nano fluorapatite da utilizzare due volte al giorno durante le normali procedure di igiene orale domiciliare.
Nel secondo gruppo (Gruppo B) verrà somministrato in-office solo il prodotto desensibilizzante contente nanoparticelle di fluorapatite e fluoruro di calcio.
Nel terzo (Gruppo C) verrà somministrato in-office un prodotto contente 2-idrossieti) metacrilato, gluteraldeide, silice piogenica e acqua purificata.
Al tempo 0 (T0) tutti i pazienti verranno sottoposti a una seduta di igiene orale professionale e lucidatura prima dello studio. Per eliminare il rischio di interferenza con altri prodotti desensibilizzanti, tutti i soggetti sono stati istruiti di non utilizzare prodotti domiciliari che contenessero un desensibilizzante. I pazienti del gruppo A vengono istruiti a lavarsi i denti per due minuti due volte al giorno.
Tutti i pazienti selezionati per lo studio saranno visitati al T0, dopo 15 giorni (T1), dopo 30 giorni (T2) e dopo 90 giorni (T3). Ogni soggetto sarà visitato ad ogni visita dallo stesso operatore per tutto il corso del trial. Ad ogni visita verranno esaminati solo i denti individuati come ipersensibili al T0. Ad ogni sessione di controllo verranno valutati da un minimo di due a un massimo di quattro denti sensibili usando i test tattile e con getto d’aria.
I denti saranno isolati con del cotone, mentre gli stimoli saranno applicati a ciascun singolo dente. I test con stimoli saranno eseguiti secondo la metodologia standard descritta brevemente di seguito.
Test tattile: uno specillo dentale affilato sarà passato sull’area vestibolare del dente, perpendicolare all’asse lungo con una forza costante. Il test sarà ripetuto tre volte prima di registrare un punteggio.
Test con getto d’aria: un getto d’aria sarà diretto verso l’area del dente interessata per 1 secondo da una distanza di 10 mm, utilizzando una siringa dentale standard, mentre i denti adiacenti saranno isolati con del cotone.
Per ogni test, le risposte dei soggetti saranno registrate secondo la seguente scala:
0 = nessun fastidio significativo o consapevolezza dello stimolo;
1 = fastidio, ma non dolore acuto;
2 = dolore acuto durante l’applicazione dello stimolo;
3 = dolore acuto durante e dopo l’applicazione dello stimolo.
Risultati del test tattile
Il Gruppo A ha mostrato un valore medio al T0 di 2,7 al T1 di 0,2 al T2 di 0,3 e al T3 di 0,2 con una differenza di punteggio di 2,5.
Il Gruppo B ha mostrato un valore medio al T0 di 2,55 al T1 di 0,2 al T2 di 0,65 e al T3 di 0,65 con una differenza di punteggio di 1,9.
Il Gruppo C ha mostrato un valore medio al T0 di 2,65 al T1 di 0,4 al T2 di 0,8 e al T3 di 1,05 con una differenza di punteggio di 1,6
Risultati del test getto d’aria
Il Gruppo A ha mostrato un valore medio al T0 di 2,8 al T1 di 0,05 al T2 di 0,25 e al T3 di 0,15 con una differenza di punteggio di 2,65.
Il Gruppo B ha mostrato un valore medio al T0 di 2,6 al T1 di 0 al T2 di 0,45 e al T3 di 0,45 con una differenza di punteggio di 2,15.
Il Gruppo C ha mostrato un valore medio al T0 di 2,65 al T1 di 0,4 al T2 di 1 e al T3 di 1,15con una differenza di punteggio di 1,5.
Discussione
L’obiettivo primario di questo secondo studio è quello valutare la diminuzione della sensibilità dentale attraverso l’analisi dei dati raccolti in seguito all’esposizione dei soggetti al test tattile e al test con getto d’aria. Al termine dello studio si mette in evidenza una maggior efficacia nel tempo (T3 90 gg) di prodotti a base siliconica rispetto al prodotto convenzionale, unita all’azione sinergica di un dentifricio a base di zincocitrato e potassio cloruro.

Grafico 1: confronto dei valori medi in risposta allo stimolo tattile al tempo 0, 1, 2 e 3

Grafico 2: confronto dei valori medi in risposta allo stimolo del getto d’aria al tempo 0, 1, 2 e 3
Conclusioni
La ricerca ha evidenziato la maggior efficacia del trattamento desensibilizzante professionale abbinato a un prodotto domiciliare come un dentifricio contenente zincocitrato, potassio cloruro e nano fluorapatite. Soprattutto si è messa in evidenza la maggior stabilità nel tempo del prodotto in grado di prolungare l’effetto desensibilizzante nel tempo.
Con le modifiche alle abitudini alimentari nel corso del tempo, attraverso una dieta ricca di sostanze acide capaci di provocare una perdita di sostanze minerali dalla superficie del dente, e con l’allungamento della vita media di un dente che può portare fisiologicamente a una maggiore usura, si è reso necessario un sempre miglior sviluppo di prodotti efficaci nella risoluzione dell’ipersensibilità dentinale.
In questo senso prodotti a base siliconica in sospensione e caricata con nano particelle di fluorapatite e fluoruro di calcio sembrano risultare efficaci nella riduzione dell’ipersensibilità anche su un periodo medio-lungo di 90 giorni.
Bibliografia
1. Lorenzi C, Genovesi AM. Nuove soluzioni per l’ipersensibilità: uno studio su tre desensibilizzanti. Italian Oral Hygiene, supp. Italian Dental Journal 5/2014, pp.14-15. Sul web: https://www.dentaljournal.it/lavori-originali/nuove-soluzioni-ipersensibilita/
2. Brannstro¨m M. A hydrodynamic mechanism in the transmission of pain producing stimuli through dentine. In: Anderson, D. J. (ed). Sensory Mechanisms in Dentine, 1963:73–79. Oxford: Pergamon Press.
3. Chidchuangchai W, Vongsavan N, Matthews B. Sensory transduction mechanisms responsible for pain caused by cold stimulation of dentine in man. Arch Oral Biol 2007;52:154–160.
4. Chung G, Jung SJ, Oh SB. Cellular and molecular mechanisms of dental nociception. J Dent Res 2013;92:948-55.
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8. Rees JS, Addy M. A cross-sectional study of dentine hypersensitivity. J Clin Periodontol 2002;29:997–1003.
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10. Tschoppe P, Zandim DL, Martus P, Kielbassa AM. Enamel and dentine remineralization by nano-hydroxyapatite toothpastes. J Dent 2011;39:430-7.
Autori della ricerca clinica: Chiara Lorenzi e Anna Maria Genovesi, igieniste dentali presso l’Istituto Stomatologico Toscano

Anna Maria Genovesi
Igienista dentale presso l’Istituto Stomatologico Toscano e professore a contratto al corso di laurea in igiene dentale dell’Università di Genova