La presenza di difetti nello smalto dentale è, spesso, una condizione congenita legata a un difetto di sviluppo dello smalto nella sua fase di formazione (amelogenesi). Clinicamente i difetti dello smalto, almeno in una fase iniziale, si presentano come macchie di colore bianco o giallo-bruno. Se questa condizione si rende manifesta sui primi molari permanenti e su almeno un incisivo centrale, il quadro è classificato e descritto in letteratura come molar-incisor hypomineralization o Mih.
A tale condizione, caratterizzata dalla presenza di aree di smalto di alterato colore (bianco o brunastro), si associano quadri della stessa patologia decisamente più severi, che comprendono la perdita di sostanza dentale superficiale e altre complicanze che vanno dalla presenza di ipersensibilità dentinale allo sviluppo di patologia cariosa in corrispondenza di questi difetti (forma di Mih intermedia o severa).
Recentemente il termine hypomineralized second primary molar (Hspm) è stato impiegato per indicare la comparsa di difetti di mineralizzazione sui secondi molari decidui. Tale manifestazione presenta un’eziologia non ancora chiarita, anche se si suppone un’eziologia multifattoriale.
Dai decidui ai permanenti: le prove scientifiche
Alcuni autori hanno ipotizzato che condizioni di ipomineralizzazione nello smalto dei denti decidui possano essere predittive per la comparsa di quadri di Mih sui denti permanenti. Così Garot e il suo gruppo hanno condotto una revisione sistematica per valutare se esiste una relazione tra i difetti di ipomineralizzazione sui denti decidui e la comparsa degli stessi difetti nei denti permanenti.
La strategia di ricerca degli studi ha permesso inizialmente di selezionare da 644 lavori dai quali sono stati inclusi solo 5 studi per condurre la revisione sistematica (studi osservazionali di natura trasversale e di coorte). Nonostante il numero ristretto di studi inclusi, i campioni considerati non sono trascurabili, nel senso che il numero complessivo di partecipanti alla revisione sono stati 4.662 bambini visitati durante la presenza di dentatura decidua (in particolare focalizzando l’attenzione sul secondo molare da latte) e seguiti longitudinalmente fino alla permuta degli stessi e la comparsa dei corrispettivi primi molari permanenti. Questo metodo di procedere ha permesso di valutare se può esistere una correlazione positiva tra presenza di difetti dello smalto nei secondi molari da latte e la stessa manifestazione nei primi molari permanenti.
L’associazione tra le due manifestazioni patologiche è stata valutata prendendo in considerazione come elemento statistico l’odds ratio con il 95% di intervallo di confidenza, che esprime la misura di associazione tra due eventi, in questo caso tra le due malattie. Se l’odds ratio è maggiore di 1 significa che esiste una correlazione positiva tra i due eventi; se invece è minore di 1 tale associazione non esiste.
Ebbene nella revisione sistematica considerata è stato calcolato un odds ratio di 4.66 (con un intervallo di confidenza abbastanza ristretto e compreso tra 2.11 e 10.26) e quindi un’associazione positiva tra comparsa di fenomeni di ipomineralizzazione sui secondi molari decidui e presenza di Mih nei denti permanenti.
Un’associazione che facilita la diagnosi precoce
Gli autori sottolineano che l’associazione tra i due fenomeni è più marcata quando le forme di ipomineralizzazione nei decidui si presentano con un aspetto lieve o moderato, caratterizzato da opacità bianche o brunastre dello smalto deciduo. Questa condizione clinica nei decidui predispone quindi a una più alta probabilità di comparsa di Mih su molari e incisivi permanenti.
L’età per l’intercettazione di queste condizioni cliniche è riportata a 5 anni per la presenza di eventuali segni di ipomineralizzazione nei secondi molari decidi – in considerazione del periodo di eruzione dentale e della collaborazione del piccolo paziente – e intorno agli 8 anni per considerare se la condizione si è riproposta sotto forma di Mih su molari e incisivi permanenti.
La possibilità di avere una predicibilità di associazione tra forme di ipomineralizzazione nei decidui e Mih è estremamente importante, in quanto è possibile per il clinico sapere che un piccolo paziente affetto da questo difetto dello smalto deciduo potrà facilmente sviluppare Mih e quindi avere un atteggiamento incline verso la diagnosi precoce della malattia. Fare diagnosi precoce di Mih è molto importante, poiché permette di condurre, da subito, un approccio terapeutico rivolto verso la remineralizzazione delle aree di smalto colpito (con vernici al fluoro, creme a base di calcio e fosfato in matrice di caseina o Cpp-Acp) ed evitare la comparsa di complicazioni maggiori, che potrebbero vedere la disgregazione delle aree di smalto colpito da Mih con la sovrapposizione della patologia cariosa.
Il messaggio finale derivante dal commento di questa pubblicazione è rivolto sia all’odontoiatra generico sia, in modo particolare, al pedodontista, che ha la possibilità di visitare e trattare in maniera elettiva il piccolo paziente e poter intercettare la correlazione tra le due patologie emersa dalla revisione sistematica della letteratura.
Stefano Daniele
Odontoiatra