La terapia laser a basso livello è affidabile e sicura: lo certifica una revisione della letteratura (1) condotta in Gran Bretagna e pubblicata su Dental Materials, che esamina questo nuovo approccio per il trattamento di diversi disturbi orali e dentali.
La si indica talvolta con l’acronimo Lllt (Low level light laser therapy) e la sua capacità di promuovere la riparazione dei tessuti, ridurre l’infiammazione e indurre analgesia è meglio documentata nell’ambito delle patologie muscolo-scheletriche. Tuttavia, anche le applicazioni dentali hanno ricevuto numerose attenzioni.
In endodonzia, la terapia laser a basso livello ha ridotto la sintomatologia dolorosa legata all’ipersensibilità dentinale e ha mostrato un effetto benefico nel diminuire il dolore postoperatorio.
In chirurgia maxillo-facciale, uno studio italiano (Matteo Scoletta, Università di Torino) (2) ha giudicato promettente il trattamento con Lllt di pazienti con osteonecrosi dei mascellari indotta da bisfosfonati, che si è dimostrato efficace, sicuro e ben tollerato, specie nei pazienti per cui è indicato un approccio conservativo. Altri lavori hanno analizzato le applicazioni in situazioni dolorose associate a disordini temporomandibolari e a disturbi post-traumatici.
In patologia orale, ci sono evidenze positive nell’utilizzo di questo tipo di laser nel trattamento sintomatico della sindrome della bocca che brucia, delle lesioni mucose del lichen planus, delle mucositi orali e della xerostomia.
Anche in chirurgia orale ci sono buone indicazioni per il Lllt, a cui si ricorre con l’obiettivo di migliorare la guarigione e ridurre l’infiammazione dopo gengivectomia, di influire positivamente sulla percezione sensoriale nei pazienti con parestesia del nervo alveolare, di ridurre il gonfiore e il dolore dopo estrazione del terzo molare. Ancora il dolore è il target principale in ortodonzia, mentre ci sono evidenze di una migliore osteointegrazione degli impianti. Gengiviti croniche e malattia parodontale si giovano del trattamento con il laser a basso livello grazie a una riduzione dell’infiammazione. Nella malattia parodontale cronica si è osservato, oltre all’azione antinfiammatoria, un miglioramento riguardo alla profondità delle tasche.
«La maggior parte degli effetti della Lllt – dicono gli autori della revisione – possono essere spiegati dall’assorbimento della luce da parte dei mitocondri: generano energia cellulare (Atp) a partire da ossigeno e da piruvato e alcune cellule ne contengono diverse migliaia». In pratica, l’aumentata produzione di Atp aiuta le cellule a ricaricarsi di energia e, nel caso siano danneggiate da cause infiammatorie, traumatiche o degenerative, ricominciano a svolgere le loro funzioni fisiologiche.
L’effetto analgesico sarebbe invece dovuto a un altro meccanismo biologico: i raggi emessi dal laser, assorbiti dalle fibre nocicettive, esercitano un effetto inibitore. Ci sono infine buone evidenze del miglioramento esercitato dal laser a bassa potenza sul flusso linfatico.
Giampiero Pilat
Giornalista Italian Dental Journal
1. Carroll JD, Milward MR, Cooper PR, Hadis M, Palin WM. Developments in low level light therapy (LLLT) for dentistry. Dent Mater. 2014 May;30(5):465-75.
2. Scoletta M, Arduino PG, Reggio L, Dalmasso P, Mozzati M.Effect of low-level laser irradiation onbisphosphonate-induced osteonecrosis of the jaws:preliminary results of a prospective study. Photomed LaserSurg 2010;28:179–84.