La laserterapia è sempre più utilizzata in vari campi dell’odontoiatria, mostrando diversi vantaggi ma accompagnandosi ad alcune reazioni avverse. Una revisione sistematica degli uni e delle altre si può leggere sulle pagine di Photonics, a cura di un gruppo di studiosi dell’Università di Bari.
In parodontologia, affermano gli autori, l’uso dei laser è utile in combinazione con lo sbrigliamento meccanico del tartaro e dei batteri dalle superfici dei denti. Come reazione avversa, il trattamento laser assistito può però causare danni termici nei tessuti della polpa: in uno studio in vitro, il terzo medio della radice sembra essere l’area più a rischio.
Il potere battericida del laser è benefico anche per le perimplantiti. La dose di irradiazione è fondamentale: con il suo aumento la rimozione dei batteri migliora, ma possono prodursi danni alla superficie dell’impianto.
Per quanto riguarda i tipi di laser utilizzati, il laser Er:Yag e la terapia fotodinamica sono utili nella decontaminazione degli impianti, mentre è necessaria una maggiore cautela nell’applicazione dei laser Nd:Yag, a diodi e soprattutto a CO2, a causa dell’innalzamento della temperatura.
In endodonzia, la laserterapia si è dimostrata efficace nelle cure canalari. Quando è necessario devitalizzare un dente, asportando polpa, vasi e nervi ed eliminando il dolore, il laser può essere un valido aiuto nella procedura: affinché la devitalizzazione sia efficace, tutte le cavità dei tessuti devono infatti essere accuratamente disinfettati e tutti i lumi canalari puliti, e il laser consente la pulizia profonda di queste aree, favorendo il buon esito della devitalizzazione.
Quando si confronta l’efficacia del sistema a diodi a emissione di luce viola con lo sbiancamento dentale in studio, è importante considerare che lo sbiancamento con la sola luce viola può provocare uno scolorimento indesiderato come effetto negativo.
In chirurgia, il laser può essere utilizzato per l’escissione di lesioni orali potenzialmente maligne e dei tumori dei tessuti molli. Nelle procedure chirurgiche orali e maxillo-facciali, i laser garantiscono il taglio accurato dei tessuti molli con una buona emostasi, con assenza di tumefazione post-operatoria, sanguinamento e dolore. Pertanto, per l’escissione delle lesioni vascolari, il laser offre molti vantaggi grazie alle buone proprietà di coagulazione. Il laser risulta utile anche per il trattamento delle lesioni che si verificano in concomitanza con la sindrome di Sturge-Weber. Infine, nella patologia orale, il ricorso a laser con diverse lunghezze d’onda può essere indicato anche per il trattamento della mucosite.
Giampiero Pilat
Giornalista Italian Dental Journal