La paziente M.R. di anni 57 presenta una sintomatologia dolorosa in quadrante due.
Dalla radiografia endorale (fig. 2) si notano aree di radiotrasparenza in particolare sulla mesiale del 2.6 e il riempimento del 2.5 risulta incompleto nel terzo apicale. Sulla stessa radiografia appare un perno moncone in 2.5 e una vite nella radice palatina del 2.6 (figg. 10 e 11).
Dopo aver rimosso le due corone (fig. 3) si isola il campo operatorio e grazie agli ultrasuoni allontaniamo sia il perno moncone aureo che la vite nella palatina del sesto.
Quindi i ritrattamenti canalari di entrambi gli elementi (figg. 13, 14, 15) con ricostruzione dei monconi protesici (fig. 12); integriamo anche la terapia endodontica del 2.4 che appariva compromesso e infiltrato (figg. 17, 18).
Valutiamo la chiusura dei due nuovi metalli (fig. 16) e procediamo alla riabilitazione protesica con due semplici corone singole e due otturazioni in resina composita sia di 2.4 che di 2.7.
Le considerazioni su questo ordinario caso clinico sono relative alle scelte terapeutiche iniziali ovvero: ritrattamento o avulsione e impianti.
Molti sono i fattori clinici da considerare e ognuno è ovviamente un caso a se stante; la cosa importante è non arrendersi trincerandosi dietro a una maggiore affidabilità degli impianti quando i ritrattamenti appaiono complessi, questo perché il rischio è che diventi una scelta di comodo dimenticando che “madre natura” è molto più brava di qualsiasi azienda produttrice di impianti.

Aldo Crespi
Libero professionista