Il caso clinico riporta l’efficacia della Low Level Laser Therapy nel trattamento di pazienti affetti da disordini dell’articolazione temporo-mandibolare.
I disordini dell’articolazione temporo-mandibolare (Dtm) si manifestano in una varietà di quadri clinici che coinvolgono i muscoli della masticazione, l’articolazione temporo-mandibolare (Atm) e i tessuti limitrofi. Il sintomo riscontrato più frequentemente è il dolore mediato dalla stimolazione dei nocicettori muscolari e dei tessuti periarticolari.
I Dtm hanno un’eziopatogenesi multifattoriale e richiedono un approccio multidisciplinare per un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico. Le terapie privilegiate sono quelle non invasive e, tra quest’ultime, la letteratura Internazionale cita il laser. I laser utilizzati per il trattamento dei Dtm appartengono alla categoria dei “laser freddi” che agiscono con basse potenze (sotto i 500 mW); per questo, la terapia prende il nome di Low Level Laser Therapy (Lllt). La sua caratteristica è la non invasività e la capacità di generare un effetto antinfiammatorio, antidolorifico e biostimolante nei tessuti trattati.
Nella nostra esperienza la Low Level Laser Therapy si è dimostrata efficace nel ridurre il dolore e nel migliorare la qualità di vita dei pazienti con Dtm sia come unico trattamento che in associazione alla terapia con il bite.
Abbiamo trattato con Low Level Laser Therapy 20 pazienti (7 uomini e 13 donne, età media 53 anni) affetti da Dtm. Il trattamento prevedeva una seduta monosettimanale per un totale di 8 sedute. A inizio (T0), metà (T1) e fine terapia (T2) è stato valutato il dolore con la Vas (Visual Analogic Scale). Il trattamento ha interessato la regione dell’Atm e i punti algici individuali.
La scelta dei punti ha seguito criteri anatomici e criteri legati all’agopuntura; sono stati trattati i seguenti punti: anteriormente all’Atm in corrispondenza al punto 7 del meridiano di stomaco (7ST), inferiormente all’Atm in corrispondenza del punto 2 del meridiano di vescica biliare (2GB), sopra all’Atm in corrispondenza del punto 19 del meridiano di intestino tenue (19SI), superiormente all’Atm in corrispondenza del punto 21 del meridiano di triplice riscaldatore (21TE), posteriormente all’Atm nel condotto uditivo esterno; sono stati utilizzati anche i punti 6ST, 5ST, 3ST e 18SI per la loro localizzazione in aree spesso dolenti (figg. 1, 2, 3, 4).
Abbiamo utilizzato un laser diodico GaAlAs con doppia lunghezza d’onda (660 nm e 808 nm), in Cw (Continous Wave, modalità di emissione continua dell’impulso), a contatto con la cute, con potenza media di 150 mW, power density 5J/cm2 e tempo di applicazione di 35 sec per punto.
A T0 la media dei valori Vas era di 8.29 (dolore grave), al termine del trattamento (T2) era 2.99 (dolore lieve), la differenza tra i valori è risultata essere statisticamente significativa (p < 0.05) (fig. 5).
Attualmente nel mondo scientifico i pareri sono discordi in merito all’uso della Low Level Laser Therapy nel trattamento dei Dtm, mentre la nostra esperienza ci incoraggia ad applicare la Low Level Laser Therapy nella cura dei Dtm e ad approfondire la ricerca in questo campo.
Gli autori dell’articolo sono Luisa Parma e Rolando Crippa, Dipartimento di patologia orale e laserterapia dell’Istituto stomatologico italiano, Milano
Bibliografia
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Luisa Parma
MD, MSc Oral Pathology, Diploma in Agopuntura, Reparto patologia orale e laserterapia dell’Istituto stomatologico italiano e libera professionista in Milano